La morte de Stramonni

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura La morte de Stramonni Intestazione 29 novembre 2024 75% Da definire

Li frati de Grottaferrata La festa de San Nabborre
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LA MORTE DE STRAMONNI.1

     È mmorto er gran cerusico Stramonni,
E lo Spedàr de la Conzolazzione2
Nun ze pò cconzolà dda la passione
Che jje scià3 ffatto ggià perde li sonni.

     Oh cquello era davero un omminone
De studi profonnissimi e pprofonni!,
Che ssi4 ar monno vieniveno du’ monni,
Guariva a ttutt’e ddua la scolazzione.

     Nun ze trovava a Rroma antro cerusico
Che conoscessi5 mejjo la maggnèra6
De crastà7 un galantomo e ffàllo8 musico.

     Tiggne, roggne, sassate, cortellate...
Annàvio9 da Stramonni, e bbona sera:
V’ereno in quattro zompi10 arimediate.

21 aprile 1834.

Note

  1. Il chirurgo Antonio Trasmondi, degno veramente della sua fama, godeva in Roma di una straordinaria popolarità. La ragione di ciò si troverà nella nota seguente.
  2. L’ospedale di S. Maria della Consolazione, posto presso il Foro Romano, è destinato precipuamente a curare le ferite. Ivi affluiscono tutto il giorno i moderni gladiatori, o accoltellatori romani, per le conseguenze dei loro sanguinosi litigi.
  3. Gli ci ha.
  4. Se.
  5. Conoscesse.
  6. Maniera.
  7. Di castrare.
  8. Farlo.
  9. Andavate.
  10. In quattro zompi (salti): all’istante.