La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte prima/2/8
Questo testo è completo. |
◄ | 2 - 7 | 2 - 9 | ► |
§. VIII. della Gragnuola.
51. Poco ho a dire degli effetti della gragnuola, non sono che troppo cogniti; questa è una pioggia gelata; le goccie si gelano come nella formazion della neve, ed ogni grano di gragnuola contiene una specie di nocciolo di neve. Nell’estate le nuvole sono più elevate nella region più fredda dell’aria; dunque venendo a fondersi le goccie, si convertono in ghiaccio, e questa è la comune opinione sulla formazione della gragnuola. A me sembra più probabile, che sia un risultato, come d’una congelazione artifiziale; che v’entri di molto il fuoco elettrico, che trascorrendo di nuvola in nuvola spoglia l’una di calore, portandolo nell’altra; può anche entrarvi una diffusione di spiriti salini. Un concorso di nuvole elettrizzate negativamente con una nuvola piovosa elettrizzata positivamente, come accadde nel tumulto delle procelle, produrrà la congelazione delle goccie; i grani scontrandosi cadendo, e per la violenza de’ venti, (poichè è rarissimo che vi sia gragnuola senza vento) s’attaccano insieme, e formano talora delle masse enormi di ghiaccio; non è più una gragnuola, ma una lapidazione; le gragnuole ordinarie fanno de’ danni a proporzione.
52. Ma il più gran danno forse è una specie di veleno, che la gragnuola spande su i vegetabili, senza dubbio a cagione degli spiriti acidi che contiene1; perciò la gragnuola è meno nociva se è accompagnata, o susseguita da un’abbondante pioggia, che lavi questa peste.
53. Non si può per tanto negare, che la gragnuola non abbia qualche compenso, e non fertilizzi in qualche senso la terra, come l’acqua di neve. Di fatto dopo le gragnuole, che non sieno seguitate da secco, si vede tutta la Campagna rinverdire, e mettere un grandissimo morbido; ed il granturco, ed altri grani che si seminano dopo, rendono più che all’ordinario.