La gente di spirito/Atto quinto/Scena undicesima
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Giuseppe Giacosa - La gente di spirito (1872)
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Fausto, Federico e detto.
- Fausto
a Federico.
- No, credimelo, tu non ne hai di bisogno... li ho, sai... ma tu non ne hai di bisogno; e poi conviene che tu smetta l'abitudine di spaurir sempre gli amici colla minaccia di un imprestito... già lo sai che ti sono amico. Che vuoi di più? Ora ti do anche un consiglio che vale tant'oro. Battilo in moneta, quello... e non avrai neppure da resti-tuirmelo. Quattrini no. Voglio conservarmi la tua amicizia per un pezzo.
- Federico
punto.
- Ti ringrazio...
- Fausto
- Di che?... Non fa nulla. Sai, io mi chiamo Fausto Boccadoro... o mi avrebbero dovuto chiamare così... Mi tieni il broncio?
- Federico
- No... figurati!
- Fausto
- Sì che me lo tieni. Hai torto... prima, perché sei un giovanotto di spirito... e poi... capirei se si trattasse di qualunque altra cosa... ma danari! Poh! che miseria!