La cooperazione regionale in ambito UE: il caso della Corsica/Capitolo IV

I primi programmi europei di cooperazione transfrontaliera

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1. La cooperazione transfrontaliera in Europa e l’iniziativa Interreg

Le frontiere terrestri dell’Unione europea si estendono per circa 10.000 km1: il 60% di tale distanza è costituito dalle frontiere tra stati membri mentre il restante 40% riguarda le frontiere esterne che separano gli stati membri dai paesi limitrofi. La necessità di una maggiore coesione ed integrazione fra gli stati, unita alla grande opportunità delle aree di frontiera di trasformare zone di confine in zone di cerniera, ha dato vita nel 1990 al programma d’iniziativa comunitaria Interreg2. Esso si propone di promuovere la cooperazione tra le frontiere interne ed esterne del territorio comunitario e di trasformare questi elementi di separazione in fattori di aggregazione. In uno studio effettuato dal gruppo di lavoro “cooperazione transfrontaliera” dell’Are3 sono emerse infatti diverse carenze nei rapporti transfrontalieri interregionali. Le principali sono:

- le reticenze dei governi e delle amministrazioni;

- l’assenza di una volontà politica di agire a livello transfrontaliero;

- l’insufficienza di risorse destinate alla cooperazione transfrontaliera;

- la povertà di relazioni transfrontaliere tra le amministrazioni;

- i problemi a livello finanziario: tassi di cambio4, assenza di budget comuni, obbligo di passare dallo Stato centrale per il trasferimento di fondi;

- i livelli ed i ritmi di sviluppo differenti;

- le barriere linguistiche ed i nazionalismi a livello culturale.

C’è tuttavia la volontà politica di superare questi ostacoli. E’ la nuova tendenza che si sta affermando in Europa che lo richiede: la perdita del “cordone protettivo di frontiera” da parte degli stati nazionali e l’acquisto di un ruolo di primo piano sulla scena internazionale da parte delle collettività territoriali regionali (regioni e province) e locali (città e comunità urbane).


Cenni sul PIC Interreg I (1990-1993)

Adottato nel giugno 1990, il programma Interreg è stato il più importante tra i PIC promossi dalla Commissione europea nell’ambito dei Fondi strutturali. Il programma Interreg si propone di preparare le regioni di frontiera dell’Ue ad un’Europa integrata e senza confini interni e di promuovere la cooperazione tra le zone frontaliere esterne e gli stati confinanti. La cooperazione tra le frontiere interne prevede la collaborazione tra i centri urbani per rafforzare la complementarità reciproca e per incoraggiare lo sviluppo di misure di coordinamento di pianificazione territoriale. Il PIC Interreg I (1990-1993) ha promosso 31 progetti, 24 dei quali coprivano le regioni di confine interne e 7 quelle esterne. In questa fase iniziale, il programma Interreg I Italia-Francia “isole” includeva solo la Corsica e la Sardegna (nello specifico la provincia di Sassari ed in misura minima la provincia di Nuoro). Questa è stata indubbiamente un’importante occasione per rinnovare i legami plurisecolari tra le due isole e per riconoscere il crescente bisogno di cooperazione in ambito economico, culturale, linguistico ed ambientale. Questa iniziativa comunitaria ha avuto così successo che ora si è arrivati alla terza edizione.

2. Interreg II A: Italia-Francia “isole”

Dopo i successi riportati nella prima fase di Interreg, è stato predisposto un secondo periodo di programmazione (1994-1999) che ingloba gli interventi precedentemente rientranti nell’ambito di Interreg I e di Regen5 . L’Interreg II quindi si divide nella sezione A6, che persegue l’obiettivo di sviluppare la cooperazione transfrontaliera, e nella sezione B, che si occupa del completamento delle reti energetiche collegandole a più estese reti europee. A queste si aggiunge una terza sezione (C) che riguarda la cooperazione nella pianificazione territoriale. Questo lavoro intende occuparsi nello specifico del progetto Italia-Francia “isole” poiché, come si vedrà nell’ultimo capitolo, la cooperazione della Corsica con l’Italia (che è più vicina all’isola della stessa Francia) potrebbe sortire dei benefici effetti per l’isola francese. Verranno inoltre illustrati solo gli interventi apportati in ambito corso (e non quelli in ambito sardo e toscano), per non perdere di vista il soggetto principale della trattazione e per non ingenerare confusione nel lettore. Nella seconda edizione di programmazione alla Corsica ed alla Sardegna si è aggiunta la regione Toscana ed in particolare la provincia di Livorno ed una piccola parte delle province di Pisa e di Grosseto. E’ stata inclusa anche la Toscana in questo progetto poiché dispone anch’essa di un sistema insulare, che ha problematiche simili, per certi aspetti, alla Corsica ed alla Sardegna (tutela delle acque, salvaguardia della biodiversità…) e perché è la regione continentale italiana più prossima all’isola francese. Gli obiettivi specifici di questa iniziativa comunitaria sono: - permettere a queste regioni marittime ed insulari dell’Ue di sormontare le difficoltà specifiche di sviluppo, causate dal loro relativo isolamento rispetto alle economie nazionali ed europee; - stimolare la creazione e l’estensione di reti di cooperazione lungo questi confini ed eventualmente metterle in comunicazione con reti più estese all’interno della comunità.


3. Corsica del sud-Sardegna

Il modulo Corsica del sud-Sardegna è incentrato sulla continuità rispetto ad Interreg I e persegue soprattutto l’uscita dall’isolamento e la realizzazione del Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio. E’ stata data inoltre grande priorità agli interventi con impatto diretto sull’intensificazione degli scambi tra Corsica e Sardegna. In questo frangente sono stati privilegiati gli investimenti infrastrutturali utili a favorire lo sviluppo degli scambi turistici, l’aumento degli scambi economici, scientifici, universitari, culturali e la creazione di uno spazio economico più integrato tra le due realtà insulari. Bisogna inoltre sottolineare la complementarità di queste misure con gli altri programmi di sviluppo regionale promossi a livello comunitario e non. Per la realizzazione degli obiettivi del modulo Corsica-Sardegna, sono stati stanziati tramite i Fondi strutturali ed i finanziamenti nazionali, regionali e locali, complessivamente circa 16,5 milioni di euro. Ora verranno presi in considerazione i singoli assi per illustrare gli interventi previsti nell’ambito del programma.


Asse 1 - Trasporti e comunicazioni

In questo settore sono stati eseguiti degli studi di fattibilità per la realizzazione di un secondo porto a Bonifacio (Catena), che hanno dato esito negativo. Inoltre la Camera dei mestieri della Corsica del sud è stata equipaggiata con una postazione di video-conferenza, ponendola così in collegamento con il suo omologo sardo per permettere un riavvicinamento nella conduzione di azioni comuni.


Asse 2 - Ambiente

La realizzazione più importante all’interno dell’asse “ambiente”, concerne il Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio e dell’arcipelago della Maddalena. Un secondo aspetto di rilievo riguarda la prevenzione degli incendi. Questo programma di azioni, coordinate dall’Ufficio di sviluppo agricolo e rurale di Corsica, in collaborazione con l’Ufficio per l’ambiente ed il Parco regionale naturale di Corsica, si basava essenzialmente sullo scambio di esperienze con i partner sardi circa la conoscenza, l’analisi e la prevenzione degli incendi.


Asse 3 - Turismo e cultura

Molte iniziative sono state promosse in questo asse. Da un punto di vista strettamente culturale è stato realizzato ad esempio l’ampliamento del Museo di preistoria corsa a Sartène. Si possono inoltre annoverare più di una trentina di progetti sia di spettacoli dal vivo (musica, canti polifonici, teatro, danza) sia di arti visive (cinema, arti plastiche) organizzati dalle due isole. Per ciò che concerne gli scambi, questi non sono stati da meno: la fiera di Porto-Vecchio e le giornate medioevali di Bonifacio sono tra i migliori esempi di scambi nel settore artigianale. In ambito sportivo sono da menzionare: i giochi delle Isole, il rally “Terra di Corsica”, la Bonifacio Classic e la regata di “Vela latina” tra Ajaccio e Stintino.


Asse 4 - Incentivazione degli scambi transfrontalieri

Questo è l’asse simbolo del programma e prevede scambi socio-culturali, economici e scientifici. In ambito socio-culturale sono stati realizzati numerosi scambi che hanno coinvolto scuole medie e superiori. In un secondo momento queste scuole sono state attrezzate con sistemi di video-conferenza e multimediali per continuare le relazioni con i loro corrispondenti. Nella sfera economica è stato avviato un programma di informatizzazione della rete agrituristica corsa e sarda e sono state allestite delle sedi espositive per i prodotti tipici delle due isole. E’ stato inoltre realizzato un catalogo multimediale per la vendita on-line di prodotti tipici corsi e sardi. Scambi e congressi scientifici sono stati organizzati tra le università sui temi: storia, lingua e cultura; risorse naturali; ambiente; nuove tecnologie.


Asse 5 - Reti energetiche

Questa misura aveva lo scopo di finanziare uno studio di fattibilità per soddisfare, grazie all’aiuto corso, il bisogno di approvvigionamento d’acqua da parte della Sardegna. Nell’ambito di Interreg II purtroppo questa iniziativa non è divenuta operativa.


Asse 6 - Assistenza tecnica

Essa riguarda l’attuazione e la realizzazione del programma nonché il monitoraggio e la valutazione.

Nella tabella 4.1, situata nella pagina successiva, vengono riassunte le misure previste nella strategia di intervento attuata nel modulo Corsica-Sardegna.


4. Alta Corsica-Toscana

E’ con la seconda generazione del programma Interreg che si unisce alle due isole anche la Toscana. Sebbene la differenza in termini di sviluppo economico tra Corsica e Toscana sia rilevante, queste due regioni condividono comuni interessi in ambito storico e culturale. Gli obiettivi prioritari, concordati tra i partner, sono essenzialmente cinque, per la cui realizzazione sono stati stanziati (a livello comunitario, nazionale, regionale e locale) complessivamente circa 28,6 milioni di euro. Ora verranno presi in considerazione singolarmente gli assi in cui si sviluppa questo secondo modulo del programma di cooperazione italo-corsa.


Asse 1 - Trasferimento di tecnologie alle piccole e medie imprese (pmi) e poli tecnologici

Questo asse ha per obiettivo lo sviluppo della collaborazione tra le due realtà territoriali attraverso la realizzazione di progetti innovativi che ha visto come protagonisti organismi operanti nel campo della ricerca applicata con il coinvolgimento delle pmi. Significativa inoltre è stata la creazione di un Gruppo economico di investimento europeo (Geie) misto italo-corso, costituito dalla Camera dei mestieri dell’alta Corsica, dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa e dalla Camera di commercio di Livorno per la promozione congiunta dei prodotti dell’artigianato locale.


Asse 2 - Turismo, infrastrutture di comunicazione e trasporti marittimi

Per quanto riguarda le infrastrutture di comunicazione, è stato previsto un accrescimento della capacità di accoglienza ed un potenziamento delle vie di accesso ai raccordi stradali, in particolare nella città di Bastia, e la sistemazione delle vie di comunicazione tra il porto e la parte meridionale dell’agglomerato urbano. Il miglioramento del collegamento tra la città ed il porto turistico di Toga, unito ad una serie di lavori di valorizzazione dell’impianto urbanistico (illuminazione pubblica, fioriere, fontane, alberi, arredi urbani, aree giochi per bambini) costituiscono altrettanti punti degni di nota. Da non dimenticare è il programma detto “A Mezu Mare”, condotto dal dipartimento dell’alta Corsica che, oltre alla sistemazione dei porti turistici di Calvi e di Saint-Florent, intende costituire una rete di comunicazione e di scambi con la Toscana, articolata su diverse attività nautiche quali il nuoto, la vela, l’immersione subacquea, il kayak ed il surf. Sono stati infine realizzati degli studi sulla sicurezza nel canale di Corsica e sulla gestione del traffico marittimo tra l’isola ed il continente.


Asse 3 - Ambiente

Sono stati promossi studi e ricerche nei settori delle risorse ittiche, dell’acquacoltura ed attivati interventi di monitoraggio ambientale, di protezione della fascia costiera e di prevenzione degli incendi. E’ stato inoltre istituito un programma di collaborazione ornitologica tra Cap Corse e l’isola toscana di Capraia, facente parte di un programma di ricerca internazionale, denominato “Piccole isole”, promosso dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica.


Asse 4 - Scambi transfrontalieri

L’obiettivo fondamentale di questo asse è quello di accrescere la reciproca conoscenza tra la realtà territoriale dell’alta Corsica e la provincia di Livorno. A tal proposito sono stati organizzati numerosi scambi in ambito scolastico, nella ricerca universitaria e nella formazione professionale. Gli istituti scolastici facenti parte di questa iniziativa, sono stati attrezzati con delle postazioni di video-conferenza affinché gli scambi tra allievi italo-corsi possano perpetuarsi anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione. In campo universitario è da sottolineare l’accordo di partenariato tra l’Università di Pisa e quella di Corsica (situata a Corte). Da non dimenticare sono gli spettacoli teatrali, di arti visive e di danza realizzati in collaborazione tra le due regioni. L’insieme di questi scambi, è stato inoltre oggetto di una diffusa promozione radiofonica che ha dato maggiore risalto alle manifestazioni.

E’ da sottolineare che le misure previste nell’asse “Reti energetiche” non sono state attuate mentre l’asse “Assistenza tecnica” si conferma uguale al modulo Corsica-Sardegna. Nella tabella 4.2 sono riassunte tutte le misure previste nel modulo.


5. Una valutazione complessiva del programma Interreg II A

Questa non può essere che positiva. Tra gli elementi sicuramente degni nota vanno evidenziati alcuni tra i principi che hanno guidato la programmazione, vale a dire la concentrazione degli interventi, il partenariato, la complementarietà in relazione ad altri programmi comunitari e non. L’aspetto maggiormente positivo, non misurabile con indicatori tradizionali, è che le comunità delle tre regioni hanno effettivamente cominciato a rapportarsi ed a confrontarsi su temi, progetti ed iniziative comuni. Da questo punto di vista si è indubbiamente realizzato l’obiettivo fondamentale di questo PIC, costituito da una maggiore integrazione e coesione tra le regioni di confine. Questo, insieme alle opere realizzate, è uno dei fatti più significativi del programma. I rapporti culturali con la Toscana e quelli economici con la Sardegna sono quelli che hanno sortito esiti maggiormente positivi. Tuttavia si sono presentati anche dei problemi già messi in evidenza nel precedente Interreg: - le carenze nei trasporti e nelle comunicazioni: le delegazioni delle tre regioni hanno affrontato grosse difficoltà per raggiungere le sedi delle riunioni congiunte a causa di strutture e/o servizi di collegamento assolutamente inadeguati (strade e porti) se non totalmente assenti (collegamenti aerei); - la diversità di approccio ai problemi tra le regioni, che il lavoro comune effettuato nel precedente Interreg non è riuscito a colmare completamente, sebbene vi sia stato un forte interesse comune alla realizzazione dei progetti. Altre difficoltà riscontrate riguardano la forte localizzazione dei progetti che hanno in parte ridotto l’impatto regionale e transfrontaliero. Si sono avute inoltre, all’interno delle riunioni, delle difficoltà sia di interpretazione linguistica che di orari imposti dai trasporti marittimi ed aerei.


6. Aspetti da rafforzare nelle future iniziative.

La definizione di una scheda di progetto comune e bilingue tra le regioni, la semplificazione e la concentrazione delle strutture di gestione, la maggiore sistematicità degli scambi tra funzionari delle tre regioni, l’attivazione di collegamenti aerei e marittimi veloci e regolari, il ricorso più frequente alle video-conferenze ed una maggiore pubblicità del programma al grande pubblico sono sicuramente degli aspetti da prendere in considerazione e da migliorare nelle future iniziative.


Note

  1. Cfr. P. Bonavero, E. Dansero (a cura di), L’Europa delle regioni e delle reti, Utet, Torino 2002, p.117.
  2. In questa data sono sorti molti altri PIC; la presente trattazione intende tuttavia esaminare in particolare il programma Interreg sezione A, che riguarda la cooperazione transfrontaliera e, nello specifico, il caso Italia-Francia “isole”.
  3. E’ l’Assemblea delle regioni d’Europa che ha sostituito nel 1987 il Consiglio delle regioni d’Europa.
  4. Prima dell’entrata in vigore dell’euro era un problema molto più esteso rispetto alla situazione odierna.
  5. Regen è un PIC concernente le reti di trasporto e di distribuzione dell’energia.
  6. Nella quale ricade il caso Italia-Francia “isole”, oggetto del presente studio. Per questa ragione in seguito si ometterà il riferimento alla sezione A, dandolo per scontato.