La bohème/Quadro secondo

Quadro secondo

../Quadro primo ../Quadro terzo IncludiIntestazione 7 settembre 2011 50% Opere liriche

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Quadro Secondo


“... Gustavo Colline, il grande filosofo; Marcello, il grande pittore; Rodolfo, il grande poeta; e Schaunard, il grande musicista - come essi si chiamavano a vicenda - frequentavano regolarmente il Caffè Momus dove erano soprannominati: I quattro Moschettieri: perchè indivisibili.
“Essi giungevano infatti e giuocavano e se ne andavano sempre insieme e spesso senza pagare il conto e sempre con un“accordo” degno dell’orchestra del Conservatorio.”
“Madamigella Musetta era una bella ragazza di venti anni...
“Molta civetteria, un pochino di ambizione e nessuna ortografia...
“Delizia delle cene del quartier Latino...
“Una perpetua alternativa di brougham bleu e di omnibus, di via Breda e di quartier Latino.
“- O che volete? - Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l’aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone; ciascuno de’ miei amori è una strofa, - ma Marcello ne è il ritornello.-”

Al Quartiere Latino


Un crocicchio di vie: nel largo vi prende forma di piazzale: botteghe, venditori di ogni genere; da un lato, il Caffè Momus.

La vigilia di Natale Gran folla e diversa: Borghesi, Soldati, Fantesche, Ragazzi, Bambine, Studenti, Sartine, Gendarmi, ecc. Sul limitare delle loro botteghe i venditori gridano a squarciagola invitando la folla de’ compratori. Separati in quella gran calca di gente si aggirano Rodolfo e Mimì da una parte, Colline presso la bottega di una rappezzatrice; Schaunard ad una bottega di ferravecchi sta comperando una pipa e un corno; Marcello spinto qua e là dal capriccio della gente. Parecchi borghesi ad un tavolo fuori del caffè Momus. È sera. Le botteghe sono adorne di lampioncini e fanali accesi; un grande fanale illumina l’ingresso al Caffè.

Venditori e Monelli

(sul limitare delle loro botteghe, gridando)
Aranci, datteri! Caldi i marroni!
Ninnoli, croci. Torroni! Panna montata!
(aggirandosi tra la folla ed offrendo la propria merce)
Caramelle! La crostata! Fringuelli,
passeri! Fiori alle belle!

La folla

(studenti, sartine, borghesi e popolo)
Quanta folla! Su, corriam!
Stringiti a me, che chiasso!
Su corriamo, su corriam!
Date il passo, corriam!

Dal caffè

(Gridando e chiamando i corrieri che vanno e vengono affaccendati)
Presto qua! Camerier! Un bicchier!
Corri! Birra! Da ber! Un caffè!
Olà

La folla

Ah! Quanta folla

La folla

Quanta folla!
Stringiti a me, corriam!
Voglio una lancia!

La folla

(allontanandosi)
Quanta folla, su partiam!
Datteri!, ninnoli, aranci e fior!

Venditori

'Fringuelli, passeri, caldi i marron! Latte di cocco! Giubbe! Carote!
Latte di cocco! Giubbe! Carote!

Schaunard

(dopo aver soffiato nel corno che ha contrattato a lungo con un venditore di ferravecchi)
Falso questo Re!
Pipa e corno quant’è?
(paga – Rodolfo e Mimì a braccio, attraversano la folla avviati nel negozio della modista)

Colline

(presso lo rappezzatrice che gli ha cucito lo falda di uno zimarrone)
È un poco usato...

Rodolfo

Andiam.

Mimì

Andiam per la cuffietta?

Colline

... ma è serio e a buon mercato
(paga poi distribuisce con giusto equilibrio i libri dei quali è carico nelle molte tasche del zimarrone)

Rodolfo

Tienti al mio braccio stretta...

Mimì

A te mi stringo...

Mimì e Rodolfo

Andiam!
(entrano in una bottega di modista)

Marcello

(tutto solo in mezzo alla folla, con un involto sotto il braccio, occhieggiando le donnine che la folla gli getta quasi fra le braccia)
Io pur mi sento in vena di gridar:
Chi vuol, donnine allegre, un po’ d’amor!
Venditori ambulanti
Datteri! Trote!

Un venditore ambulante

(attraversando la scena, gridando)
Prugne di Tours!

Marcello

(avvicinandosi ad una ragazza)
Facciamo insieme...
Facciamo a vendere e a comprar!...

Un venditore ambulante

Prugne di Tours!
(Entra un gruppo di venditori)

Marcello

Io dò ad un soldo il vergine mio cuor!
(la ragazza si allontana ridendo)

Schaunard

(va a gironzolare avanti al Caffè Momus aspettandovi gli amici: intanto armato della enorme pipa e del corno da caccia guarda curiosamente la folla)
Fra spintoni e pestate accorrendo
affretta la folla e si diletta
nel provar gioie matte... insoddisfatte...

Alcune venditrici

Ninnoli, spillette!
Datteri e caramelle!

Monelli

Ah!

Venditori

Fiori alle belle!

Colline

(se ne viene al ritrovo, agitando trionfalmente un vecchio libro)
Copia rara, anzi unica:
la grammatica Runica!

Schaunard

(giunge alle spalle di Colline, compassionandolo)
Uomo onesto!

Marcello

(arrivando al Caffè Momus grida a Schaunard e Colline)
A cena!

Schaunard e Colline

Rodolfo?

Marcello

Entrò da una modista.

Rodolfo

(uscendo dalla modista insieme a Mimì)
Vieni, gli amici aspettano.

Venditori

(alcuni)
Panna montata!
(Marcello, Schaunard e Colline cercano se vi fosse un tavolo libero fuori del caffè all’aria aperta; ma ve n’è uno solo ed è occupato da onesti borghesi. I tre amici li fulminano con occhiate sprezzanti, poi entrano nel caffè)

Mimì

(accennando ad una cuffietta che porta graziosamente)
Mi sta bene questa cuffietta rosa?

Monelli

(alcuni)
Latte di cocco!

Venditori

Oh! La crostata! Panna montata!

Dal Caffè

Camerier! Un bicchier!

Rodolfo

Sei bruna e quel color ti dona.

Dal Caffè

Presto, olà! Ratafià!

Mimì

(ammirando la bacheca di una bottega)
Bel vezzo di corallo!

Rodolfo

Ho uno zio milionario. Se fa senno il
buon Dio,
voglio comprarti un vezzo assai piú bel!
(Rodolfo e Mimì, in dolce colloquio, si avviano verso il fondo della scena e si perdono nella folla. Ad una bottega del fondo un venditore monta su di una seggiola, con grandi gesti offre in vendita delle maglierie, dei berretti da notte ecc. Un gruppo di ragazzi accorre intorno alla bottega e scoppia in allegre risate)

Monelli

(ridendo)
Ah! Ah! Ah! Ah!

Sartine e Studenti

(accorrendo nel fondo presso i monelli, ridendo)
Ah! Ah! Ah!...

Borghesi

Facciam coda alla gente!
Ragazze, state attente!
Che chiasso! Quanta folla!
(avviandosi per via Mazzarino)
Pigliam via Mazzarino!
Io soffoco, partiamo!
Vedi il caffè è vicin!
Andiam là da Momus!
(entrano al Caffè)

Venditori

Aranci, datteri, ninnoli, fior!
Fringuelli, passeri, panna, torron!

Borghesi

Ah!...
(molta gente entra da ogni parte e si aggira per il piazzale, poi si raduna nel fondo. Colline, Schaunard e Marcello escono dal Caffè portando fuori una tavola; li segue un cameriere colle seggiole; i borghesi al tavolo vicino infastiditi dal baccano che fanno i tre amici, dopo un po’ di tempo s’alzano e se ne vanno. S’avanzano di nuovo Rodolfo e Mimì, questa osserva un gruppo di studenti)

Rodolfo

(con dolce rimprovero)
Chi guardi?

Colline

Odio il profano volgo al par d’Orazio.

Mimì

Sei geloso?

Rodolfo

All’uom felice sta il sospetto accanto.

Schaunard

Ed io, quando mi sazio,
vo’ abbondanza di spazio...

Mimì

Sei felice?

Marcello
(al cameriere)
Vogliamo una cena prelibata.

Rodolfo

(appassionato a Mimì)
Ah, si, tanto!

Marcello

Lesto!

Schaunard

Per molti!

Rodolfo

E tu?

Mimì

Si, tanto!

Studenti e Sartine

(alcuni)
Là da Momus!
Andiam! Andiam!
(entrano nel Caffè)

Marcello, Schaunard e Colline

(al cameriere, che corre frettoloso entro al Caffè, mentre un altro ne esce con tutto l’occorrente per preparare la tavola)
Lesto!
(Rodolfo e Mimì s’avviano al Caffè Momus)

Parpignol (venditore ambulante)

(interno, lontano)
Ecco i giocattoli di Parpignol!

Rodolfo

(si unisce agli amici e presenta loro Mimì)
Due posti.

Colline

Finalmente!

Rodolfo

Eccoci qui.
Questa è Mimì,
gaia fioraia.
Il suo venir completa
la bella compagnia,
perché... son io il poeta,
essa la poesia.
Dal mio cervel sbocciano i canti
dalle sue dita sbocciano i fior;
dall’anime esultanti
sboccia l’amor!

Marcello, Schaunard e Colline

(ridendo)
Ah, ah! Ah, ah!

Marcello

(ironico)
Dio, che concetti rari!

Colline

(solenne, accennando a Mimì)
Digna est intrari.

Schaunard

(con autorità comica)
Ingrediat si necessit.

Colline

Io non dò che un accessit!
(tutti siedono intorno al tavolo mentre il cameriere ritorna)

Parpignol

(vicinissimo)
Ecco i giocattoli di Parpignol.

Colline

(vedendo il cameriere gli grida con enfasi)
Salame!
(il cameriere presenta la lista delle vivande, che passa nelle mani dei quattro amici, guardata con una specie di ammirazione e analizzata profondamente. - Da via Delfino sbocca un carretto tutto a fronzoli e fiori, illuminato a palloncini: chi lo spinge è Parpignol, il popolare venditore di giocattoli; una turba di ragazzi lo segue saltellando allegramente e circonda il carretto ammirandone i giocattoli)

Bambine e Ragazzi

(interno)
Parpignol, Parpignol!
(in scena)
Ecco Parpignol, Parpignol!
Col carretto tutto fior!
Ecco Parpignol, Parpignol!
Voglio la tromba, il cavallin,
il tambur, tamburel...
Voglio il cannon, voglio il frustin,
...dei soldati i drappel.

Schaunard

(esaminando la carta ed ordinando ad alta voce al cameriere)
Cervo arrosto!

Marcello

Un tacchino!

Schaunard

Vin del Reno

Colline

Vin da tavola!

Schaunard

Aragosta senza crosta!
(bambine e ragazzi, attorniano il carretto di Parpignol, gesticolando con gran vivacità; un gruppo di mamme accorre in cerca dei ragazzi e, trovandoli intorno a Parpignol, si mettono a sgridarli; l’una prende il figliolo per una mano, un’altra vuole condor via la propria bambina, chi minaccia, chi sgrida, ma inutilmente, ché bambine e ragazzi non vogliono andarsene)

Mamme

(strillanti e minaccianti)
Ah! razza di furfanti indemoniati,
che ci venite a fare in questo loco?
A casa, a letto! Via, brutti sguaiati,
gli scappellotti vi parranno poco!
A casa, a letto,
razza di furfanti, a letto!
(una mamma prende per un orecchio un ragazzo il quale si mette a piagnucolare)

Un ragazzo solo
(piagnucolando)
Va’ la tromba, il cavallin!...

Rodolfo

E tu, Mimì, che vuoi?

Mimì

La crema.
(le mamme, intenerite, si decidono a comperare da Parpignol; i ragazzi saltano di gioia, impossessandosi dei giocattoli. - Parpignol prende giú per via Commedia. I ragazzi e le bambine allegramente lo seguono, marciando e fingendo di suonare gli strumenti infantili acquistatigli)

Schaunard

(con somma importanza al cameriere, che prende nota di quanto gli viene ordinato)
E gran sfarzo. C’è una dama

Bambine e Ragazzi

Viva Parpignol, Parpignol!
(interno)
Il tambur, tamburel!
(più lontano)
Dei soldati i drappel!

Marcello (come continuando il discorso)

Signorina Mimì, che dono raro
le ha fatto il suo Rodolfo?

Mimì

(mostrando una cuffietta che toglie da un involto)
Una cuffietta
a pizzi, tutta rosa, ricamata;
coi miei capelli bruni ben si fonde.
Da tanto tempo tal cuffietta è cosa
desiata!...
Ed egli ha letto quel che il core asconde.
Ora colui che legge dentro a un cuore
sa l’amore ed è... lettore.

Schaunard

Esperto professore...

Colline

(seguitando l’idea di Schaunard)
...che ha già diplomi e non son armi prime
le sue rime...

Schaunard

(interrompendo)
...tanto che sembra ver ciò ch’egli esprime!...

Marcello

(guardando Mimì)
O bella età d’inganni e d’utopie!
Si crede, spera, e tutto bello appare!

Rodolfo

La piú divina delle poesie è quella, amico, che c’insegna amare!

Mimì

Amare è dolce ancora piú del miele...

Marcello

(stizzito)
...secondo il palato è miele, o fiele!...

Mimì

(sorpresa, a Rodolfo)
O Dio!... l’ho offeso!

Rodolfo

È in lutto, o mia Mimì.

Schaunard e Colline

(per cambiare discorso)
Allegri, e un toast!...

Marcello

(al cameriere)
Qua del liquor!...

Mimì, Rodolfo e Marcello

(alzandosi)
E via i pensier, alti i bicchier!
Beviam!

Tutti

Beviam!

Marcello

(interrompendo, perché ha veduto da lontano Musetta)
Ch’io beva del tossico!
(si lascia cadere sulla sedia - All’angolo di via Mazzarino appare una bellissima signora dal fare civettuolo ed allegro, dal sorriso provocante. Le vien dietro un signore pomposo, pieno di pretensione negli abiti, nei modi, nella persona)

Rodolfo, Schaunard e Colline

(con sorpresa, vedendo Musetta)
Oh!

Marcello

Essa!

Rodolfo, Schaunard e Colline

Musetta!

Bottegaie

(vedendo Musetta)
To’! - Lei! - Si! - To’! - Lei! - Musetta!
Siamo in auge! - Che toeletta!

Alcindoro
(trafelato)
Come un facchino...
corre di qua... di là...
No! No! non ci sta...
non ne posso piú!

Musetta

(con passi rapidi, guardando qua e là come in cerca di qualcuno, mentre Alcindoro la segue, sbuffando e stizzito; chiamandolo come un cagnolino)
Vien, Lulú!
Vien, Lulú!

Schaunard

Quel brutto coso
mi par che sudi!
(Musetta vede la tavolata degli amici innanzi al Caffè Momus ed indica ad Alcindoro di sedersi al tavolo lasciato libero poco prima dai borghesi)

Alcindoro

Come! Qui fuori?
Qui?

Musetta

Siedi, Lulú!

Alcindoro

(siede irritato, alzando il bavero del suo pastrano e borbottando)
Tali nomignoli,
prego, serbateli
al tu per tu!
(un cameriere si avvicina e prepara la tavola)

Musetta

Non farmi il Barbalú!
(siede anch’essa al tavolo rivolta verso il Caffè)

Colline
(esaminando il vecchio)
È il vizio contegnoso...

Marcello

(con disprezzo)
Colla casta Susanna!

Mimì

(a Rodolfo)
pur ben vestita!

Rodolfo

Gli angeli vanno nudi.

Mimì

(con curiosità)
La conosci! Chi è?

Marcello

Domandatelo a me.
Il suo nome è Musetta;
cognome: Tentazione!
Per sua vocazione
fa la Rosa dei venti;
gira e muta soventi
e d’amanti e d’amore.
E come la civetta
è uccello sanguinario;
il suo cibo ordinario
è il cuore... Mangia il cuore!...
Per questo io non ne ho più...
Passatemi il ragù!

Musetta

(colpita nel vedere che gli amici non la guardano)
Marcello mi vide...
non mi guarda, il vile!
(sempre più stizzita)
Quel Schaunard che ride!
Mi fan tutti una bile!
Se potessi picchiar,
se potessi graffiar!
Ma non ho sottomano
che questo pellican!
Aspetta!
(gridando)
Ehi! Camerier!
(annusando un piatto al cameriere che allora ad essa)
Cameriere! Questo piatto
ha una puzza di rifritto!
(getta il piatto a terra con forza, il cameriere si affretta a raccogliere i cocci)

Alcindoro

(frenandola)
No, Musetta...
Zitto, zitto!

Musetta

(vedendo che Marcello non si volta)
(Non si volta!)

Alcindoro

(con comica disperazione)
Zitto! zitto! zitto! Modi, garbo!

Musetta

(Ah, non si volta!)

Alcindoro

A chi parli?..

Colline

Questo pollo è un poema!

Musetta

(rabbiosa)
(Ora lo batto, lo batto!)

Alcindoro

Con chi parli?

Musetta

(seccata)
Al cameriere! Non seccar!

Schaunard

Il vino è prelibato.

Musetta

Voglio fare il mio piacere...

Alcindoro

Parla pian, parla pian!
(prende la nota del cameriere e si mette ad ordinare la cena)

Musetta

...vo’ far quel che mi pare!
Non seccar!

Sartine

(attraversando la scena, si arrestano un momento vedendo Musetta)
Guarda, guarda chi si vede,

proprio lei, Musetta!


Studenti

(attraversando la scena)
Con quel vecchio che balbetta...

Sartine e Studenti

...proprio lei, Musetta!
(ridendo)
Ah, ah, ah, ah!

Musetta

(Che sia geloso di questa mummia?)

Alcindoro

(interrompendo te sue ordinazioni, per calmare Musetta che continua ad agitarsi)
La convenienza...
il grado... la virtú...

Musetta

...(Vediam se mi resta
tanto poter su lui da farlo cedere!)

Schaunard

La commedia è stupenda!

Musetta

(guardando Marcello a voce alta)
Tu non mi guardi!

Alcindoro

(credendo che Musetta gli abbia rivolto la parola se ne compiace e le risponde gravemente)
Vedi bene che ordino!...

Schaunard

La commedia è stupenda!

Colline

Stupenda!

Rodolfo

Sappi per tuo governo
che non darei perdono in sempiterno.

Schaunard

Essa all’un parla
perché l’altro intenda.

Mimì

Io t’amo tanto,
e son tutta tua!...

Colline

E l’altro invan crudel...

Mimì

Ché mi parli di perdono?

Colline

Finge di non capir, ma sugge miel!...

Musetta

Ma il tuo cuore martella!

Alcindoro

Parla piano.

Musetta

...ma il mio amore martella!

Alcindoro

Piano, piano!

Musetta

(sempre seduta dirigendosi intenzionalmente a Marcello, il quale comincia ad agitarsi)
Quando men vo soletta per la via,
la gente sosta e mira!
e la bellezza mia tutta ricerca in me
da capo a pie’...

Marcello

(agli amici, con voce soffocata)
Legatemi alla seggiola!

Alcindoro

(sulle spine)
Quella gente che dirà?

Musetta

...ed assaporo allor la bramosia
sottil, che da gl’occhi traspira
e dai palesi vezzi intender sa
alle occulte beltà.
(alzandosi)
Cosí l’effluvio del desío tutta m’aggira,
felice mi fa!

Alcindoro

(si avvicina a Musetta, cercando di farla tacere)
(Quel canto scurrile
mi muove la bile!)

Musetta

E tu che sai, che memori e ti struggi
da me tanto rifuggi?
So ben: le angosce tue non le vuoi dir,
ma ti senti morir!

Mimì

(a Rodolfo)
Io vedo ben...
che quella poveretta,
tutta invaghita di Marcel,
tutta invaghita ell’è!
(Schaunard e Colline si alzano e si portano da un lato osservando la scena con curiosità, mentre Rodoifo e Mimì rimangono soli, seduti, parlandosi con tenerezza. - Marcello, sempre piú nervoso ha lasciato il suo posto, vorrebbe andarsene, ma non sa resistere alla voce di Musetta)

Alcindoro

Quella gente che dirà?

Rodolfo

(a Mimì)
Marcello un dí l’amò.

Schaunard

Ah, Marcello cederà!
(Alcindoro tenta inutilmente di persuadere Musetta a riprendere posto alla tavola, ove la cena è già pronta)

Colline

Chi sa mai quel che avverrà!

Rodolfo

La fraschetta l’abbandonò
per poi darsi a miglior vita.

Schaunard

Trovan dolce al pari il laccio...

Colline

Santi numi, in simil briga...

Schaunard

...chi lo tende e chi ci dà.

Colline

...mai Colline intopperà!

Musetta

(Ah! Marcello smania...

Alcindoro

Parla pian! Zitta, zitta!

Musetta

Marcello è vinto!)
So ben le angoscie tue
non le vuoi dir.
Ah! ma ti senti morir.

Alcindoro

Modi, garbo! Zitta, zitta!

Musetta

(ad Alcindoro, ribellandosi)
Io voglio fare il mio piacere!
Voglio far quel che mi par,
non seccar! non seccar!

Mimì

Quell’infelice
mi muove a pietà!

Colline

(Essa è bella, io non son cieco,
ma piaccionmi assai piú
una pipa e un testo greco!)

Mimì

(stringendosi a Rodolfo)
T’amo! Quell’infelice mi muove a pietà!
L’amor ingeneroso è tristo amor!

Rodolfo

(cingendo Mimì alla vita)
Mimì!
È fiacco amor quel che le offese
vendicar non sa!
Non risorge spento amor!

Schaunard

(Quel bravaccio a momenti cederà!
Stupenda è la commedia!
Marcello cederà!)
(a Colline)
Se tal vaga persona,
ti trattasse a tu per tu,
la tua scienza brontolona
manderesti a Belzebú!

Musetta

(Or convien liberarsi del vecchio!)
(simulando un forte dolore ad un piede, va di nuovo a sedersi)
Ahi!

Alcindoro

Che c’è?

Musetta

Qual dolore, qual bruciore!

Alcindoro

Dove?

Musetta

(mostrando il piede con civetteria)
Al pie’!
(Alcindoro si china per slacciare la scarpa a Musetta)

Marcello

(commosso sommamente, avanzandosi)
Gioventù mia,
tu non sei morta,
né di te morto è il sovvenir!
Se tu battessi alla mia porta,
t’andrebbe il mio core ad aprir!

Musetta

(gridato)
Sciogli, slaccia, rompi, straccia!
Te ne imploro...
Laggiú c’è un calzolaio.

Alcindoro

Imprudente!

Musetta

Corri, presto!
Ne voglio un altro paio.
(strillando)
Ahi! che fitta,
maledetta scarpa stretta!

Alcindoro

Quella gente che dirà?

Musetta

Or la levo...
(si leva la scarpa e la pone sul tavolo)

Alcindoro

(cercando di trattenere Musetta)
Ma il mio grado!

Schaunard, Colline, Rodolfo

La commedia è stupenda!

Musetta

Eccola qua.

Alcindoro

Vuoi ch’io comprometta?
(nasconde prontamente nel gilet la scarpa di Musetta, poi si abbottona l’abito)
Aspetta! Musetta! Vo’.
(corre frettolosamente via)

Musetta

(impazientandosi)
Corri, va, corri.
Presto, va! va!
(Musetta e Marcello si abbracciano con grande entusiasmo)

Mimì

Io vedo ben,
ell’è invaghita di Marcello!

Rodolfo

Io vedo ben,
la commedia è stupenda!

Musetta

Marcello!

Marcello

Sirena!

Schaunard

Siamo all’ultima scena!
(un cameriere porta il conto)

Rodolfo, Schaunard e Colline

(con sorpresa alzandosi assieme a Mimì)
Il conto?

Schaunard

Cosí presto?
(tamburi lontanissimi sulla scena)

Colline

Chi l’ha richiesto?

Schaunard

(al cameriere)

Vediam!

(dopo guardato il conto, lo passa agli amici – la Ritirata è lontanissim e andrà sempre avvicinandosi poco a poco)

Rodolfo e Colline

(osservando il conto)
Caro!

Colline, Schaunard e Rodolfo

(tastandosi le tasche vuote)
Fuori il danaro!

Schaunard

Colline, Rodolfo e tu
Marcel?

Marcello

Siamo all’asciutto!

Schaunard

Come?

Rodolfo

Ho trenta soldi in tutto!

Monelli

(accorrendo da destra)
La Ritirata!

Sartine e studenti

(sortono frettolosamente dal Caffè Momus)
La Ritirata!

Borghesi

(accorrendo da sinistra, la Ritirata essendo ancor lontana, la gente corre da un lato all’altro della scena, guardando quale via s’avanzano i militari)
La Ritirata!

Colline, Schaunard e Marcello

(allibiti)
Come? Non ce n’è piú?

Schaunard

(terribile)
Ma il mio tesoro ov’è?
(portano le mani alle tasche: sono vuote: nessuno sa spiegarsi la rapida scomparsa degli scudi di Schaunard: sorpresi si guardano l’un l’altro)

Monelli

(cercando di orientarsi)
S’avvicinan per di qua!?

Musetta

(al cameriere)
Il mio conto date a me.

Sartine e Studenti

No! Di là!
(Si aprono varie finestre;appajono a queste e sui balconi alcune mamme coi loro ragazzi, ed ansiosamente guardano da dove arriva la Ritirata)

Monelli

(indecisi, indicando il lato opposto)
S'avvicinan per di là!

Sartine e Studenti

Vien di qua!

Monelli

No! vien di là!

Musetta

(al cameriere che le mostra il conto)
Bene!

Borghesi e Venditori

(irrompono dal fondo facendosi strada fra la folla)
Largo, largo!

Ragazzi

(dalle finestre)
Voglio veder! Voglio sentir!

Musetta

Presto sommate
quello con questo!
(Il cameriere unisce i due conti e ne fa la somma)

Mamme

(dalle finestre)
Lisetta, vuoi tacer!
Tonio, la vuoi finir!

Ragazzi

Mamma, voglio veder!
Papà, voglio sentir!

Musetta

Paga il signor che stava qui con me!

Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline

(accennando dalla parte dove è andato Alcindoro; comicamente)
Paga il signor!

Ragazzi

Vuo' veder la Ritirata!

Mamme

Vuoi tacer, la vuoi finir!

Sartine, Studenti, Borghesi e Venditori

S'avvicinano di qua / là!
Sì, di qua!
(La folla ha invaso tutta la scena: la Ritirata si avvicina sempre piú dalla sinistra)

Colline

(fra loro, comicamente)
Paga il signor!

Schaunard

Paga il signor!

Monelli

Come sarà arrivata la seguiremo al passo!

Marcello

Il signor!
(Il cameriere presenta i due conti uniti a Musetta)

Musetta

(ponendo i due conti riuniti sul tavolo al posto d'Alcindoro)
E dove s'è seduto
ritrovi il mio saluto!

Venditori

(ad un gruppo di borghesi che incontrano)
In quel rullio tu senti
la patria maestà!

Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline

E dove s'è seduto
ritrovi il suo saluto!

Sartine, Studenti, Borghesi, Bottegaie ecc.

Largo, largo, eccoli qua!

Marcello

Giunge la Ritirata!

Marcello e Colline

Che il vecchio non ci veda
fuggir colla sua preda!

Sartine ecc.

In fila!
(I bottegai e i venditori chiudono le loro botteghe, e vengono in istrada - Tutti guardano verso sinistra: la Ritirata sta per sbucare nel crocicchio: allora la folla si ritira e dividendosi forma due ali da sinistra al fondo a destra, mentre gli amici, con Musetta e Mimì, fanno gruppo a parte presso il Caffè)

Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline

Quella folla serrata
il nascondiglio appresti!
(La Ritirata Militare entra da sinistra: la precede un gigantesco Tamburo Maggiore, che maneggia con destrezza e solennità la sua Canna di Comando, indicando la via a percorrere)

La Folla e i Venditori

(ammirando ed accennando)
Ecco il tambur maggiore!
Piú fier d'un antico guerrierI
Il tambur maggior!

Mimi, Musetta, Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline

Lesti, lesti, lesti!

La Folla e i Venditori

I Zappator!
I Zappatori, olà!
(La Ritirata attraversa la scena, dirigendosi verso il fondo a destra)
Ecco il tambur maggior!
La Ritirata è qua!
Il tambur maggior!
Pare un general!
Eccolo là! Il bel tambur maggior!
La canna d'or, tutto splendor!
Che guarda, passa, va!
(Musetta, non potendo camminare perché ha un solo piede calzato, è alzata a braccia da Marcello e Colline, che rompono le fila degli astanti, per seguire la Ritirata: la folla vedendo Musetta portata trionfalmente ne prende pretesto per farle clamorose ovazioni: Marcello e Colline con Musetta si mettono in coda alla Ritirata:li seguono Rodolfo e Mimi a braccetto e Schaunard col suo corno imboccato: poi studenti e sartine saltellando allegramente, poi ragazzi, borghesi, donne che prendono il passo di marcia:tutta questa folla si allontana dal fondo seguendo la Ritirata Militare)

Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline

Viva Musetta!
Cuor biricchin!
Gloria ed onor,
onor e gloria
del Quartier Latin!

La Folla e i Venditori

Tutto splendor!
Di Francia è il piú bell'uom!
Il bel tambur maggior!
Eccolo là!
Che guarda, passa, va!
(Grido del coro internamente. - Intanto Alcindoro con un pajo di scarpe bene incartocciate ritorna verso il Caffè Momus cercando di Musetta: il cameriere che è presso al tavolo prende il conto lasciato da questa e cerimoniosamente lo presenta ad Alcindoro, il quale vedendo la somma, non trovando piú alcuno, cade, su di una sedia, stupefatto, allibito)