La Torre del Duomo di Teramo/Presentazione/Il Vescovo di Teramo-Atri
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Presentazione - Il Sindaco di Teramo | ► |
La riapertura del Duomo di Teramo ha suscitato un rinnovato interesse per questa Chiesa da sempre considerata il “cuore pulsante” della comunità aprutina. In tal senso sembra fuori posto parlare di rinnovato interesse, dal momento che mai si è sopita l’attenzione verso la Cattedrale diventata, nel corso dei secoli, simbolo della identità stessa di un popolo che si riconosceva fede cristiana, nella costruzione eretta a lode della SS. Trinità e a onore della Vergine Maria Assunta, nella guida spirituale e morale del Vescovo. La recente mostra di antiche piante e foto storiche evidenzia la centralità del Duomo nel contesto urbano teramano. L’attenzione e l’apprensione con cui sono stati seguiti i recenti lavori di restauro e la ripresa partecipazione corale agli appuntamenti liturgici sono ulteriore conferma del ruolo che la Cattedrale continua ad avere sia pure in un mutato contesto culturale.
Eppure, sfogliando queste pagine, credo si possa parlare di rinnovato interesse, considerato che un giovane ha preso l’iniziativa di mettere mano alla documentazione archivistica per cercare di ricostruire la storia del Campanile della Cattedrale. Questa “torre” solenne ed altèra, quasi posta a custode della Chiesa e a salvaguardia della Città, mentre con i suoi rintocchi ha scandito la vita civica e religiosa della comunità, ha osservato per secoli lo scorrere delle vicende locali che animano non solo la piazza antistante, ma anche tutto il territorio. Ed è così entrata nel vissuto profondo di tanti teramani che con la nostalgia e l’affetto del Brigiotti possono ripetere son un pulcino che non riesce ad uscire dal guscio, lontano dalla Torre del Duomo.
Perciò ho accettato con piacere di introdurre l’interessante ricerca di Fabrizio Primoli che con l’entusiasmo del giovane innamorato del luogo natìo, ha voluto aggiungere un tassello importante a quanto è stato già scritto sul Duomo e, lo spero, a quanto si scriverà sui rinvenimenti archeologici, sulle scelte compiute per valorizzare sempre più la fruibilità del luogo di culto e dello scrigno prezioso di arte, su questa realtà importante delle radici cristiane di Teramo.
Nell’attesa di un incontro-convegno di alto profilo sul nostro Duomo, proviamo anche noi a salire sulla torre per vedere dall’alto il meraviglioso panorama che ci circonda.
Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri