È difficile a chi porta le gonne
il custodire un gran segreto in petto;
quantunque sotto un simile rispetto,
ci sian uomini peggio delle donne.
Un marito per mettere alla prova
la sua donna, una notte a dire uscì:
- Nel ventre par che tutto mi si muova,
provo un dolor che non provai fin qui.
Ho fatto un ovo. - Un ovo, o Dio bambino!
- Ecco, vedilo qui tiepido ancora,
guardati ben dal dirlo. Ogni vicino
mi chiamerebbe gallinetta allora -.
La donna, nuova al caso, con spavento,
per tutti i santi di tacer giurò.
Ma non durò poi molto il giuramento,
ché appena in Oriente il sol spuntò,
scesa dal letto va da una comare
e: - Amica, - dice, - amica, un caso novo,
ma zitta, non mi fate bastonare,
sapete? mio marito ha fatto un ovo.
- Un ovo? - Signorsì, tre volte tanto
i soliti, ma zitto in carità.
- Gesummaria! - Tacete. - Dal mio canto
non fiato, ve lo giuro, andate là -.
Quando partì la femmina dell’ovo,
l’amica che a cantar nel ventre sente
il gran segreto, al solito ritrovo
cammina a sparpagliarlo fra la gente.
Ma in vece d’uno, nel contar la storia,
disse che l’uomo n’avea fatti tre,
e un’altra ancor più corta di memoria,
in gran segreto quattro gliene dié.
Il segreto era quello del magnano,
tutti parlavan dell’avvenimento,
e l’ovo crebbe sì di mano in mano,
che in capo al dì n’aveva fatti cento.