La Cortigiana (1525)/Atto quarto/Scena tredicesima
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Pietro Aretino - La Cortigiana (1525)
Atto quarto
Scena tredicesima
Scena tredicesima
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Grillo, solo.
- Grillo
- Ah, ah, ah!... Risa, di grazia, lasciatemi favellare! Ah ah, ah!... Io ve ne prego! Messer Maco, ah, ah!... messer Maco è stato in le forme et ha vomitato l’anima. E l’han raso, vestito di novo, profumato, e fatto mille ciance; e ce dice cose cose che faría rallegrare la maninconia, e vuol tutta Roma per sé e le signore e le signoríe. E quella bestiaccia di Maestro Andrea li fa credere cose che faríano bugiardo il Vangelio; e messere parla per ’mi’ e per ’sí’ come un bergamasco e usa vocaboli che non l’intenderebbe l’interprete. Ma s’io vi volessi contare di punto quel che dice, bisognaría avere la memoria d’un ricordo! Basta, ché mi manda per marzapani, e vuol di quelli di Siena; ma io voglio andare a fare cosa che piú m’importa e aspetterà, el corbo! Mi era scordato; maestro Andrea ha uno specchio concavo che mostra li òmini al contrario, e come escono de la stufa vogliono che si specchi dentro, che lo farà disperare. Ma stati voi a vedere, ch’io per me l’ho dietro!