Favole (La Fontaine)/Libro secondo/XII - La Colomba e la Formica
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L’altro caso è di bestie più minuscole.
La Colomba bevea nell’acque limpide
d’un ruscello, quand’ecco vi precipita
una Formica. Invan cerca la misera
di trarsi fuori da quel vasto oceano,
quando, tocca da gran misericordia,
la Colomba un fil d’erba le gettò,
che fu per la Formica un promontorio.
E così la meschina si salvò.
In quel mentre di là passa uno zotico
villano a piedi nudi, che di Venere
vedendo il sacro uccel, tosto d’ucciderlo
con una sua balestra meditò.
E già la mira, e nel suo cor già sembragli
d’averla bella e cotta nella pentola.
Ma in quel momento sul tallon la piccola
avveduta Formica il morsicò.
Mentre indietro a guardar egli volgeasi,
la Colomba ebbe tempo di fuggirsene.
E la cena così fuor della pentola
col piccione nell’aria svaporò.