La Cicceide legittima/II/I
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
I
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PROEMIO.
I.
R
Ide il Ciel quanto vaga oltre l’usato L’Alba con roseo nembo il sen gl’infiora,
O quando il Rè del giorno allor che è nato
4A la Notte, che spira, il tergo indora:
Ride florido il suolo allor, che fuora
Spunta tra l’erbe il popolo odorato,
E ride il Mar tra belle calme allora,
8Quando più nol flagella Eolo placato.
Ma se il Ciel ver D. Ciccio i lumi atterra,
S’a lui gli occhi solleva il mobil flutto,
11E se ’l suolo a mirarlo i rai disserra;
Fattosi allor di tante parti un tutto,
Ride il Mar, ride il Ciel, ride la Terra,
14E ride di D. Ciccio il Mondo tutto.