La Buffa/III. Istantanee della Buffa/Carlino
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CARLINO
Anima vagabonda
dalla coda pellucchiata,
buon compagno randagio
di qualche notte stellata!
Non ho capito bene
come ti sei arrolato:
se in qualità di cane
oppure di soldato:
certamente di notte,
in mezzo alla confusione,
hai scambiato per un baroccio
la carretta munizione.
E tu da quella notte,
hai trovato un nuovo padrone
e sei rimasto in forza
al nostro battaglione.
Ma eri un libertario:
non rispondevi all'appello,
non salutavi nessuno,
nemmeno il colonnello.
E tanti ti invidiavano
la tua pelliccia nera,
tanti poveri bipedi,
lungo la trincera.
Ma certe cose brutte
non le potevi capire,
e continuavi quindi
ad andare e venire,
a incoraggiare tutti
a sopportar tante pene,
così come la pioggia
e le giornate serene.
Solo con i topi
t'addimostravi crudele
anche — perché cane —
non potevi mangiar delle mele.
Sognavi i polli arrosti
ed eri un po' bambino
anima di poeta,
mio povero Carlino!
Per questo tu se' morto,
sul far della mattina
facendo una pattuglia
in mezzo alla cucina:
volevi conquistare
una bistecca, fritta,
e... ti se' rovesciato
addosso una marmitta.