L'uomo delinquente/Parte settima/II
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1. Monomania omicida, piromania, dipsomania. — 2. Sensualità invertita, ninfomania, satiriasi.
1. Abbiamo visto nelle carceri frequentissimi i pazzi; che i pazzi in genere presentano molti dei caratteri dei criminali-nati così come i criminali-nati presentano molti dei caratteri dei pazzi.
Abbiamo poi delle vere follie speciali che riproducono le singole sottospecie della criminalità — cosicché alla figura giuridica dell’incendio, dell’omicidio, dello stupro si può opporre la figura psichiatrica della piromania, della monomania omicida, della sessualità paradossa, ecc. Si tratta qui di individui che, in piena lucidezza di mente, si sentono trascinati d’un tratto irresistibilmente a commettere furti omicidi, suicidi, incendi, satiriasi, ecc.
Questi accessi, come già ebbi a dire a proposito della epilessia, sono causati, secondo me, quasi sempre da una preesistente e larvata epilessia, su cui l’influenza suggestiva dell’esempio di letture è massima; ad ogni modo si riproducono sempre in soggetti nevrastenici, ereditari e sono preceduti da melanconia, da un’angoscia straordinaria che cessa subito dopo compiuto l’atto.
Nelle manie omicide gli individui uccidono le persone più care, o affatto sconosciute. La vista del coltello, della carne delle vittime, risveglia l’idea omicida, dapprima debole, poi di mano in mano più potente e irresistibile, sicché talora sono condotti ad ammazzare un individuo senza alcuna causa apprezzabile.
Una donna che aveva partorito dieci giorni innanzi, sentesi tutto d’un tratto e senza cagione agitata dalla brama di uccidere il suo fanciullo. Un’altra, madre di quattro figli, sentesi trasportata ad ucciderli tutti, né fuvvi altro modo di sottrarvisi che quello di fuggire di casa.
I monomani omicidi sono alcune volte tormentati da un interno contrasto fra la tendenza all’uccisione, e le ragioni e la voce dei sentimenti che tentano distoglierli: la violenza del contrasto è in relazione alla forza dell’impulso omicida, e al grado di intelligenza e di ragione che hanno serbato. Alcuni in queste condizioni vanno dal medico o chiedono di esser ricoverati.
La monomania omicida non rispetta alcuna età, ne sono affetti bambini di otto o nove anni e vecchi canuti. L’accesso è preceduto da sintomi i quali esprimono generale eccitamento, da coliche, da cefalee, da senso di calore nel petto, da angoscia, da insonnia; il loro polso diviene duro e pieno, il corpo è preso come da un tremore convulsivo. Consumato l’atto, l’accesso sembra terminato, alcuni rimangono come alleviati da un grave peso.
Piromania. — È propria delle donne, specie nella pubertà. La vista delle fiamme, il tumulto, destano in loro un piacere quasi estatico e l’angoscia che le opprimeva prima di dar fuoco scompare. Una ragazza di 13 anni, in un mese dà luogo a 16 incendi, aveva arresto di sviluppo, psicopatica, strabica, taciturna, aveva allucinazioni, apparizioni che la spingevano a dar fuoco.
Nella cleptomania l’individuo non ruba veramente per appropriarsi l’oggetto, come il ladro volgare, ma vi è spinto da una necessità interna; i cleptomani rubano senza alcuna precauzione, sotto gli occhi stessi del padrone, oggetti di minimo valore, di cui non hanno alcun bisogno, e da cui non traggono alcun utile; sono infatti spesso di civile condizione e specialmente donne.
La citpsomania è il bisogno irresistibile di bere, di ubriarcarsi. Compare ad accessi, i quali preceduti da cefalea, da ansia precordiale, durano sette od otto giorni, poi l’individuo ridiventa sobrio fino al nuovo accesso che può essere molto lontano dall’altro. In questi periodi intervallati, i malati non hanno una spiccata tendenza per l’alcool e provano anche avversioni per esso; promettono di non lasciarsi trascinare a nuovi eccessi, ma quando il bisogno impulsivo di bere sopravviene non sanno resistere. Sono incredibili le arti a cui i malati ricorrono per procurarsi da bere: si nascondono nella propria stanza, vendono i mobili, le vesti, bevono perfino petrolio o medicinali.
I traumi, l’anemia, l’isterismo, l’epoca critica, il parto, l’amenorrea, possono provocare questi accessi e ciò spiega la relativa maggior frequenza nella donna, che è pur così poco proclive agli alcoolici.
2. La sessualità invertita, che dà luogo alla pederastia, alla sodomia, al tribadismo, mette il senso genetico e gli istinti erotici in aperta opposizione coll’organizzazione somatica dell’infermo e lo spinge a cercare nel suo medesimo sesso il soddisfacimento dei bisogni carnali. A tale anomalia si informa spesso tutta la vita del soggetto, con sentimento di avversione e di ribrezzo pel sesso contrario, e con accessi erotici per individui del proprio sesso così impulsivi e violenti come sono quelli normali.
Il sentimento sessuale invertito non si manifesta soltanto con una brutale tendenza carnale pervertita, ma informa tutta la vita psichica del soggetto. I pederasti falsano spesso il loro nome, si vestono da donna, si aggiustano i capelli in forma femminile, hanno voce in falsetto. A Castelnuovo io ne vidi uno che portava discriminatura da donna, cravatta, pantofole a modo di donna, e affettava gesti e parole femminee. Era un vecchio sodomita e spendeva tutto coi suoi cinedi.
Satiriasi. Ninfomania. — È caratterizzata da impulsi a delitti di libidine, a stupri, onanismi, masturbazioni, feroci e pazzesche, in privato e in pubblico.
La ninfomania trasforma la ragazza più pudica in una baccante che non può paragonarsi per impudenza nemmeno alla prostituta. Le femmine alienate, in genere, in tutte queste aberrazioni sessuali, come nelle tendenze veneree, superano i maschi d’assai, e credo, coll’Herzt che due terzi delle pazze soffrano negli organi genitali.
A questi malati è di un peso insopportabile la vita, ma non sanno trovare la forza e l’energia per troncarla. Essi sono avviliti dal senso penoso di affievolimento di ogni attività intellettuale che il morbo provoca. La mente è dominata da idee strane e più spesso da timori assolutamente morbosi, che sono anch’essi l’effetto di questo indebolimento generale della psiche di cui sono vittima.
Monomania religiosa. — Si trova nei soggetti deboli, educati nei conventi, ed ha stretti rapporti colla monomania erotica; molte volte si unisce a mutilazioni, a sacrifici volontari, e quando diventa epidemica, dà luogo a movimenti religiosi e fanatici.
Monomania cli persecuzione. — La più frequente causa di delitti, perché frequentemente causa di atti di violenza commessi contro immaginari persecutori. Non sempre il delirio è senza apparenti ragioni, ma appunto la sproporzione tra queste e la reazione caratterizzano tale morbosità.