L'ombrellari
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
L’OMBRELLARI.
Che bbelli tempi, sì! cquanti so’1 ccari!
More2 de fónghi tu e li tempi bbelli.
Cristo! nun piove mai! Dìlli fraggelli
Sti mesi assciutti, e nnu li dì ggennari.
Se discorre3 che nnoi in tre ffratelli
Che ttenémo bbottega d’ombrellari,
Drent’a ddu’ mesi cqui a li Bbaullari,4
Nun z’è aggiustato ch’ott’o nnove ombrelli.
Sto novembre, ar vedé ll’arco-bbaleno,5
Je lo disse6 a mmi’ mojje tal e cquale:
“Accidenti, Mitìrda!7 ecco er zereno!„
E mm’arispose lei: “Bbrutto segnale!
Ché ppe’ nnoi sce vorebbe armén’arméno
Rivienissi8 er diluvio univerzale.„
19 marzo 1834.
Note
- ↑ Quanto sono.
- ↑ Mori.
- ↑ Si discorre, nel senso di “si tratta.„
- ↑ Contrada quasi esclusivamente popolata da fabbricatori e racconciatori di bauli, valigie ed ombrelle. Si sa che anticamente i corpi d’arte usavano di stabilirsi presso che tutti in comunione di residenza, come erano uniti in sodalizi.
- ↑ L’apparizione dell’iride è segno di serenità.
- ↑ Dissi.
- ↑ Matilde.
- ↑ Rivenisse.