Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura L'ombrellari Intestazione 11 dicembre 2024 75% Da definire

Er matarazzaro Er mercato de Piazza Navona
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

[p. 206 modifica]

L’OMBRELLARI.

     Che bbelli tempi, sì! cquanti so’1 ccari!
More2 de fónghi tu e li tempi bbelli.
Cristo! nun piove mai! Dìlli fraggelli
Sti mesi assciutti, e nnu li dì ggennari.

     Se discorre3 che nnoi in tre ffratelli
Che ttenémo bbottega d’ombrellari,
Drent’a ddu’ mesi cqui a li Bbaullari,4
Nun z’è aggiustato ch’ott’o nnove ombrelli.

     Sto novembre, ar vedé ll’arco-bbaleno,5
Je lo disse6 a mmi’ mojje tal e cquale:
“Accidenti, Mitìrda!7 ecco er zereno!„

     E mm’arispose lei: “Bbrutto segnale!
Ché ppe’ nnoi sce vorebbe armén’arméno
Rivienissi8 er diluvio univerzale.„

19 marzo 1834.

Note

  1. Quanto sono.
  2. Mori.
  3. Si discorre, nel senso di “si tratta.„
  4. Contrada quasi esclusivamente popolata da fabbricatori e racconciatori di bauli, valigie ed ombrelle. Si sa che anticamente i corpi d’arte usavano di stabilirsi presso che tutti in comunione di residenza, come erano uniti in sodalizi.
  5. L’apparizione dell’iride è segno di serenità.
  6. Dissi.
  7. Matilde.
  8. Rivenisse.