L'innustria der mestiere

Giuseppe Gioachino Belli

1843 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura L'innustria der mestiere Intestazione 18 ottobre 2024 75% Da definire

Er regazzo de bbottega Le carrozze a vvapore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1843

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L’INNUSTRIA DER MESTIERE.

     Ve do pprima du’ essempi, eppoi me spiego.
Che addopra in ne le cammere er pittore?
Colori senza colla. Er muratore?
Dà ccarcia senza carcia1 e ssenza sprego.

     Er ceraròlo2 spaccia all’aventore3
Cannelotti coll’anima de sego.
Fin quer zervo-de-ddio4 de mastro Diego
Lavora leggno fresco5 e sse fa onore.

     Ecco: io dunque, che sso’ mmatarazzaro,
M’ingeggno co’ le scimisce,6 e a ’ggni letto
Ar men’ ar meno sce ne ficco un paro.

     Lassa che ppoi la scimiscétta covi,
E in cap’a un mese o ddua co’ sto ggiuchetto
Vedi si ffai li matarazzi novi.

13 agosto 1843.

Note

  1. [Calcina senza calce, ovvero calcina troppo magra, direbbero a Firenze.]
  2. [Ceraiuolo.]
  3. [A chi va a comprar da lui, alla sua “posta.„]
  4. [Quel bacchettone.]
  5. [Anzichè stagionato. Mastro Diego, come si vede, fa il falegname.]
  6. [Con le cimici.]