L'imperatrice
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I.
L'imperatrice attende che il divino
adolescente in supplichevol atto
la inviti col suo bel labbro scarlatto
a lasciarsi baciare il collo fino.
Ma l'immemore amante, nel festino,
ebro impudico livido disfatto
trionfa e col grande occhio stupefatto
cerca la coppa colma di buon vino.
Dolce di baci su la bocca muore
assai presto e tu 'l sai, furibonda
peccatrice! dolce di vino, invece
di miele eterno le due labbra fece
all'efebo, che sente la profonda
ebbrezza del Falerno anco nel cuore.
II.
E non il cuore, tu insaziata
femmina molci con le tue carezze,
passarono le molte giovinezze
indifferenti sull'infuriata
passione, e nessuno t'ebbe amata
mai, e nessuno ebbe tenerezze
per te che invano profondesti ebbrezze
con la bella persona immacolata!
A quanto v'ha d'impuro in cuor talvolta
inorridisci ed una visione
di vergine ti tiene, o imperatrice!
Ma già la voglia folle in cuor s'affolla
furiosa e tu cerchi il bel garzone
che questa notte ti farà felice!