L'autobiografia, il carteggio e le poesie varie/I. Autobiografia/IV. Due appendici/I. Cataloghi delle opere del Vico compilati dall'autore

IV. Due appendici - I. Cataloghi delle opere del Vico compilati dall'autore

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I. Autobiografia - IV. Due appendici I. Autobiografia - II. Le recensioni di Giovanni Leclerc tradotte e annotate dal Vico

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Due appendici.

I

Cataloghi delle opere del Vico COMPILATI dall’autore.

I

Catalogo

che segue alla Vita nell’edizione di Venezia, 1728.

Orazione latina nella dipartenza del conte di Santo Steffano viceré di Napoli , nella Raccolta di don Nicolò Caravita.

Orazione latina nella morte di Caterina d’ Aragona, madre del duca di Medinaceli viceré di Napoli. Va in foglio nelle di lei Pompe funerali.

Sei Orazioni latine , fatte nell’apperture de’ regi Studi di Napoli, dall’autore donate originalmente al padre Antonio Palazzuoli, celebre predicator capuccino.

Patiegyricus Pkilippo V Hispaniarum regi dictus , in dodicesimo, stampato in Napoli l’anno 1702, che, come si può vedere dal contesto, l’autore lavorò in un giorno, per comando del duca di Ascalona viceré di Napoli.

De nostri temporis studiorum ratione cum illa antiquorum collata.

De antiquissima italorum sapientia: il primo libro, contenente la metafisica. [p. 90 modifica]

Risposta dell’autore a’ signori giornalisti di Venezia, per un giudizio da essi fatto sopra tal metafisica.

Replica alla risposta dei medesimi.

De aequilibrio corporis animantis , dove in conseguenza della fisica degli antichissimi italiani si ritruova il sistema delle febri in Italia lo stesso che quello « de laxo et strido » degli egizi, non giá nel sentimento che li diede il dottissimo Prospero Alpino, ma in forza del mecanismo, come innanzi l’aveva inteso Asclepiade. Opera inedita.

A etá funeris Caroli Sangrii et Iosephi Capycii, in Napoli, stampato in foglio, l’anno 1708; dove l’auttore scrive la prefazione, tutte le iscrizioni, emblemi e motti sentenziosi, conceputi da esso a proposito dell’argomento sull’autorevole comando del signor conte Wirrigo di Daun, allora governator dell’armi cesaree nel Regno di Napoli.

De rebus gestis Antonii Ckaraphaei libri IV.

De uno universi iuris principio et fine mio.

De constantia iurisprudentis libri duo : 1. De constantia philosophiae. 11. De constantia philologiae s

Notae in libros De iure universo et De constantia iurisprudentis.

Solemnis praeledio ad legem primam Digesti De praescriptis verbis, che l’auttore agli sconforti di falsi amici non istampò subito, ma pur ne diede subito due esemplari, uno al padre maestro Casimiro Vitagliano dell’ordine de’ predicatori, il quale gliel aveva richiesto, ed un altro al signor don Domenico Caravita, chiarissimo avvocato in questi regi tribunali di Napoli, col confronto de’ quali l’auttore potrebbe, quand’egli volesse, stamparla.

Principi d’una Scienza nuova d’intorno alla natura delle nazioni, per gli quali si truovano altri principi del diritto naturale delle genti che hanno gli tre che ne meditarono, Grozio, Seldeno e Pufendorfio.

Canzone Nelle nozze di Vincenzo Caraffa principe della Roccella con Ippolita Cautelino Stuart de’ duchi di Popoli, nella Scelta dell’Acampora. [p. 91 modifica]

Tre canzoni sorelle In lode di Massimiliano duca di Baviera , nella Scelta del Lippi.

Canzone Nelle nozze di Massimiliano duca di Baviera con Teresa reale di Polonia , nel primo tomo della Scelta dell’Albani.

Giunone in danza , poema di nuova idea, lavorato sui principi della mitologia scoverti dall’auttore nella Costanza della filologia ; nel quale Giunone sola parla con gli altri dèi e gl’ invita a ballare nelle nozze di Giambattista Filomarino prencipe della Rocca con Maria Vittoria Caracciola; nella Raccolta per ciò stampata in quarto in Napoli l’anno 1721.

Canzone dell ’ Origine í progresso e caduta della poesia , in lode di Marina della Torre marchesana di Carignani, nel secondo tomo della Scelta dell’Albani, stampata in ottavo con data di Firenze l’anno 1723.

Orazione italiana In morte di Anna Maria di Aspermont, contessa di Althan\ dove in una digressione, con una locuzione istorica qual dee essere messa tra la poetica sublimitá e la gravitá oratoria, si comprende come in una somma tutta la guerra fatta per la monarchia di Spagna nelle sue principali cagioni, consigli, fatti e dipendenze, e per tutte queste parti si pone ad un esatto confronto della seconda guerra cartaginese eh’ è stata la pivi grande fatta di quelle che sono giunte alla nostra memoria, e per tutte queste parti si dimostra questa esser stata di quella maggiore. Stampata in quarto in Napoli l’anno 1724.

Orazione italiana In morte di Angiola Cimini marchesana della Petrella, il cui argomento essendo che questa valorosa donna nella sua vita insegnò il « soave austero » della virtú, a proposito della materia l’auttore ha unito il delicato de’ sensi greci e ’l robusto dell ’espressioni all’aria grande latina e gli ha condotti coi colori della italiana favella. Va nella Raccolta stampata in quarto magnificamente in Napoli da Felice Mosca l’anno 1727.

Annotazioni a’ Príncipi della Nuova Scienza, che colla ristampa di essi Principi sono presso ad uscire alla luce delle stampe di Venezia. [p. 92 modifica]

2

Catalogo

che accompagna una supplica dell’anno 1734.

Un buon numero di orazioni latine, dette nelle aperture degli Studi, delle quali due sole vanno stampate: una, De ratione studiorum nostri temporis , in dodicesimo, stampata in Napoli da Felice Mosca; e l’altra, De inerite heroica, in quarto, stampata in Napoli da Onofrio Pace. Delle quali né l’una né l’altra si trova. Le altre molte l’autore le ha donate originali al padre Antonio da Palazzuolo, celebre predicatore cappuccino.

Un altro buon numero di orazioni o panegiriche o funerali, che vanno in varie Raccolte ; ma una in latino col titolo di Panegyricus Philippo V, Hispaniarum regi, inscriptus, in dodicesimo stampato in Napoli dal Mosca, del quale presentò una copia scritta a mano ad esso serenissimo principe quando venne in Napoli, e gli stampati distribuí per la corte; e gli altri neppur si trovano.

Un’opera col titolo: De antiquissima italorum sapientia ex linguae latinae originibus emenda , di cui diede fuori dalle stampe del Mosca in dodicesimo il primo libro, contenente la metafisica, che pure non si trova; sopra la quale ebbe una contesa con i giornalisti di Venezia, che durò tre anni e fini con onore di esso autore.

La Vita del maresciallo Antonio Carrafa in latino, divisa in quattro libri, stampata magnificamente dal Mosca, la quale nemmeno si trova a comprare.

Un’altra opera in quarto, divisa in tre libri, pure dal Mosca stampata col titolo: De universi iuris principio , lodata sommamente da Giovanni Clerico nel xvm tomo della Biblioteca antica e moderna nella parte seconda.

Scienza nuova d’intorno alla natura comune delle nazioni , in dodicesimo, stampata dal Mosca, che in due anni divenne cotanto rara che se ne venderono fino a venti carlini le copie. [p. 93 modifica]

La stessa, della seconda edizione, con metodo piú propio, pur in dodicesimo, appresso il Mosca, di cui giá si vanno facendo rare le copie. Onde ne tiene apparecchiata la terza edizione piú corretta, migliorata ed in un gran numero di luoghi notabilmente accresciuta, la qual si desidera.

Un buon numero di poesie, che vanno in diverse Raccolte e Scelte stampate in Napoli e in altre cittá d’Italia.

Giovan Battista Vico, cattedratico di rettorica ne’ regi Studi di Napoli fin dall’anno 1700, solo di tutti i pubblici lettori possiede cattedra per assiemo di Carlo secondo di gloriosa memoria; per lo che esso è lo piú anziano di tutta questa regía universitá. Per lungo spazio di anni con indefessa fatica e sommo zelo pel profitto della gioventú ha servito col soldo di soli ducati cento annui ed alquanti altri pochi, che ritragge dal diritto della fede di rettorica che dá ai giovani che incominciano a studiare giurisprudenza. Ha dato fuori molte opere nell’una e nell’altra lingua di materie diverse, cosi di severa come di amena letteratura, per le quali ha reso chiaro il suo nome per tutta l’Europa.