L'ascesa
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Ascendo. Io che già fui l'uom de l'incerta
orma, e del molle gesto involontario,
securamente, novo reziario,
lancio le maglie con la mano esperta.
E ben il piede espresse su per l'erta,
sua fonda traccia, ove s'aduna un vario
furor di venti; ma come nel pario
è l'orma sculta e sembra un'urna aperta.
O quale face dalla fiamma nova
s'agita nello spirito irrequieto,
così che i sensi antichi si fan muti.
E quale volontà vuol ch'io mi mova,
solo, onde il passo mio turba indiscreto,
il tragico silenzio de' caduti?