L'arte che intenta è ad animar colori
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Filippo Ortensio Fabbri
V
L’arte che intenta è ad animar colori,
Nacque dal braccio eterno, allorch’ei cinse
D’alti prodìgi il terren globo, e fuori
Da lunga notte i rei sepolti spinse.
5Allora ei fu, che d’incliti lavori
L’ampia tela del Mondo impresse e tinse
Il Mar di perle, il Suol di piante e fiori,
E di astri luminosi il Ciel dipinse:
Ma se quando ei formò nostra Natura,
10E all’immagine sua la volle assunta,
Comparve allor di lui l’opra più pura;
Sia dunque all’arte della man congiunta
Quella di riformar l’alta figura,
Sovente in noi da lungo error consunta.