L'apatista o sia L'indifferente/L'autore a chi legge
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L’autore a chi legge
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L'AUTORE
A CHI LEGGE.1
T
U sai, Lettore umanissimo, che Apatista vuol dire Uomo senza passione. I Stoici portano l'Apathia all’insensibilità. I Quietisti ed i Molinisti alla presunzione. I Quaccheri all’apparenza esteriore. I buoni Cristiani all’osservanza del Vangelo. L’apathia del protagonista di questa Commedia, consiste in una discreta virtuosa indifferenza del bene e del male, che accade o che accader potesse nel corso di nostra vita, onde si può anche chiamare l’indifferente. Tu lo vedrai in situazioni difficili, fastidiose, moleste; non lo vedrai insensibile, ma indifferente. Non fugge gli uomini, come un misantropo, non li cerca come un curioso. Non ama le donne come un damerino, non le odia come un selvatico, in somma tale qual si dipinge da se medesimo, e tale, per dire la verità, qual io vorrei essere, se non lo sono.
- ↑ L'Apatista fu dall’autore dedicato al marchese Frane. Albergati di Bologna, insieme con tre altre commedie (il Cavaliere di spirito, la Donna bizzarra e l'Osteria della posta) scritte a bella posta per il teatrino di Zola e stampate nel t. X (1763) dell’ed. Pitteri di Venezia, il quale uscì in luce nel gennaio del 1764: si veda la lettera stampata in testa al Cavaliere di spirito nel volume precedente.