Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura L'anime Intestazione 17 gennaio 2024 75% Da definire

La ggiustizzia ar Popolo Li rinegati
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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L'ANIME.

     L’anime cosa so’? sso’ spesce[1] d’arie.
Dunque, come a li piani e a le colline
Se dànno[2] l’arie grosse e ll’arie fine,
Sce[3] so’ ll’anime fine e ll’ordinarie.

     Le prime so’ ppe’ li Re, le Reggine,
Li Papi, e le perzone nescessarie:
Quell’antre[4] poi de qualità contrarie
So’ ppe’ la ggente da contà a dduzzine.

     Pe’ sto mònno la cosa è accommidata;
Ma in quell’antro[5] de llà, cc’è gran pavura
Che sse svórtichi[6] tutta la frittata.

     Perchè Cristo, e ssan Pietro er zu’ guardiano,
S’hanno d’aricordà ffin ch’Iddio dura
Che cchi li messe[7] in crosce era un zovrano.

9 dicembre 1834.

Note

  1. Sono specie.
  2. Si [trovano].
  3. Ci.
  4. Altre.
  5. Altro.
  6. Si rivolga.
  7. Mise. [Ma familiarmente la forma messe è comunissima anche in Toscana.]