L'amor coniugale e le poesie d'argomento affine/Poesie d'argomento affine/VI/XXIV
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Traduzione dal latino di Adriano Gimorri
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XXIV
TOMBA DI ARIADNA SASSONE NAPOLETANA
Il Viaggiatore, il Genio e Giacinto parlano tra loro
(dopo il 1491)
viaggiatore
Donde vïole alle tombe e donde qui venner le rose?
Rose le tombe forse produssero e vïole?
genio
Diede alle tristi ceneri l’aprile e dieder le ninfe
Napee doni di rose, delle vïole i doni.4
Dall’acidalio fonte le Grazie recarono l’acque,
Venere la rugiada dell’acidalie rive.
Fiorir cosí le vïole, biancheggiano i roridi gigli,
tenero e tu risplendi nel fior vago, o Giacinto;8
splende e si lagna quel triste fanciullo già in fiore mutato,
triste giacinto al nuovo giusto dolor sospira.
Non odi? I tristi sospiri già volan per l’aria ed il vento
flebile tra le molli foglie gemendo spira.12
giacinto
Della bella padrona un giorno io ero l’amore,
riparo ai caldi soli, mite mi fu l’inverno.
D’essa le facili dita già m’ebbero in cura gentile,
sempre era a me l’aprile, rorido sempre fui!16
Pianser le ninfe la morta e l’aurea Ciprigna la pianse,
tre volte la sua chioma si lacerò e le gote.
Cadde cosí di bellezza il fior che m’adorna e l’inverno
triste mi colse, tutto periva il mio splendore.20
viaggiatore
Tomba felice, e ceneri ancor piú felici! Ma dimmi
bimbo, donde quel vago a te venne splendore?
giacinto
Quando morí Arïadna io già inaridivo, ma venne
il vedovo marito a bagnarmi di lagrime;24
questi sul tumulo stille dagli occhi versava amorose,
questi irrigò di pioggia perpetua le ceneri.
Fiore cosí ritorno sorgendo in vigor dalle tombe
ed il noto lamento sui miei petali reco.128
viaggiatore
Tomba felice e ceneri ancor piú felici! Ma quale
morte rapia la cara donna, o Giacinto, a te?
giacinto
La rapiva l’invidia mentr’essa nell’onda lucrina2
si bagnava di calde acque le membra belle.32
Della ninfa3 alle forme stupiva Misenia4 e con nero
fiele avvelena l’onde, presa da invidia vile.
Quindi morí. Le dèe la piansero, unendo al dolore
le lacrime, e alla tomba sua fu perenne gloria.36
Nacquero da quei pianti e rose superbe e vïole:
e pur da quelle lacrime crebbesi il verde in me.
viaggiatore
Sempre ti bagnino lacrime e rose e vïole ed irrighi
te la frescura ombrosa sempre di flebil onda:40
fiore di lacrime nato, o fiore che lacrime bevi,
dimmi di lei la gloria, dimmi il suo nome ancora.
giacinto
Essa del casto letto fedele compagna e custode,
curò le sue conocchie, l’opra dell’ago amava.44
Cura del casto lare già s’ebbe e del fuoco, e gl’incensi
ed i serti e le lacrime essa agli altari dava;
amorevole madre di teneri figli, ed al solo
caro marito amava casta piacere e bella:48
tale fu Ariadna e qui dorme: vïole fioriscano e rose
dov’essa posa e lacrime al mio splendore io beva.
viaggiatore
Croco da un’urna si versi a lei, e si sparga l’amomo
sulla tomba e alle ceneri scorra cilicia spiga.552
Note
- ↑ È noto il mito di Giacinto che, amato da Apollo, e da lui, per inganno di Zefiro, ucciso, fu convertito in fiore, recante nei petali le lettere AI-AI, i lamenti cioè di Apollo.
- ↑ Il lago d’Averno presso il capo Miseno e Baia, visitato dai bagnanti. Quivi forse Ariadna fu presa dal male che la condusse alla tomba.
- ↑ Ariadna, bella come una ninfa.
- ↑ Ninfa creata dal Pontano: personificazione del Capo Miseno.
- ↑ Il croco o zafferano: la frase è, come al solito, degli elegiaci latini.