Giuseppe Gioachino Belli

1846 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura L'affari de Stato Intestazione 6 marzo 2025 75% Da definire

La bbirbata der Curato La morte co' la coda
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1846

[p. 339 modifica]

L’AFFARI DE STATO.

     Che fa er Governatore?[1] Arrota stilli[2]
E li dispenza a sbirri e bberzajjeri.[3]
E er Vicario?[4] Arimùscina[5] misteri,
Per inventà ppeccati e ppoi punilli.

     E er Tesoriere? Studia er gran bussilli
De straformà er bilancio in tanti zzeri.[6]
E er Zegritar de Stato? Sta in guai seri
Pe’ ttrovà mmodo d’affogà li strilli.[7]

     Tratanto er Papa cosa fa? Ssi’ acciso!,[8]
Guarda er zu’ orlòggio d’Isacchesorette,[9]
E aspetta l’ora che sia cotto er riso.

     Si ppoi pe’ ggiónta sce volete mette
Quer che ffa er Padr’Eterno in paradiso,
Sta a la finestra a bbuttà ggiù ccroscette.[10]

28 aprile 1846.

Note

  1. [Governatore di Roma, e direttore di polizia per tutto lo Stato.]
  2. [Stili.]
  3. [Il Belli nota altrove che i bersaglieri erano una “specie di birri un po’ inciviliti.„]
  4. [Il Cardinal Vicario; sulle cui attribuzioni, per gustare quel che qui il Belli ne dice, si veda la nota 11 del sonetto: Er decretone, 1 dic. 32.]
  5. [Rinvanga.]
  6. [Cfr. i sonetti: Er volo ecc., 13 genn. 45.]
  7. [I lamenti che vengono da tutte le parti.]
  8. [Forma napoletana, che per ischerzo s’usa spesso anche dai Romaneschi.]
  9. [“La celebrità della perfezion degli oriuoli d’Isaac Soret non si è mai estinta presso il volgo, che li reputa la più mirabile opera della meccanica.„ Cosi altrove lo stesso Belli.]
  10. [Digiuni; poichè il 1846 fu un anno di penuria. Dalla frase: stà a croscetta o fà croscetta, che equivale al toscano far delle crocette o dei crocioni. Per “tribolazione in genere„ si dice sempre croce.]