L'affari de Stato
![]() |
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. | ![]() |
◄ | La bbirbata der Curato | La morte co' la coda | ► |

L’AFFARI DE STATO.
Che fa er Governatore?[1] Arrota stilli[2]
E li dispenza a sbirri e bberzajjeri.[3]
E er Vicario?[4] Arimùscina[5] misteri,
Per inventà ppeccati e ppoi punilli.
E er Tesoriere? Studia er gran bussilli
De straformà er bilancio in tanti zzeri.[6]
E er Zegritar de Stato? Sta in guai seri
Pe’ ttrovà mmodo d’affogà li strilli.[7]
Tratanto er Papa cosa fa? Ssi’ acciso!,[8]
Guarda er zu’ orlòggio d’Isacchesorette,[9]
E aspetta l’ora che sia cotto er riso.
Si ppoi pe’ ggiónta sce volete mette
Quer che ffa er Padr’Eterno in paradiso,
Sta a la finestra a bbuttà ggiù ccroscette.[10]
28 aprile 1846.
Note
- ↑ [Governatore di Roma, e direttore di polizia per tutto lo Stato.]
- ↑ [Stili.]
- ↑ [Il Belli nota altrove che i bersaglieri erano una “specie di birri un po’ inciviliti.„]
- ↑ [Il Cardinal Vicario; sulle cui attribuzioni, per gustare quel che qui il Belli ne dice, si veda la nota 11 del sonetto: Er decretone, 1 dic. 32.]
- ↑ [Rinvanga.]
- ↑ [Cfr. i sonetti: Er volo ecc., 13 genn. 45.]
- ↑ [I lamenti che vengono da tutte le parti.]
- ↑ [Forma napoletana, che per ischerzo s’usa spesso anche dai Romaneschi.]
- ↑ [“La celebrità della perfezion degli oriuoli d’Isaac Soret non si è mai estinta presso il volgo, che li reputa la più mirabile opera della meccanica.„ Cosi altrove lo stesso Belli.]
- ↑ [Digiuni; poichè il 1846 fu un anno di penuria. Dalla frase: stà a croscetta o fà croscetta, che equivale al toscano far delle crocette o dei crocioni. Per “tribolazione in genere„ si dice sempre croce.]