L'Uditor de la Cammera

Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura L'Uditor de la Cammera Intestazione 26 aprile 2025 75% Da definire

Lo spunto de cassa Li dilitti d'oggiggiorno
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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L’UDITOR DE LA CAMMERA.[1]

     L’A. C.[2] nnovo, in ner ceto de prelati
È un de quelli de li tajji[3] vecchi,
E sse pò ddì[4] lo specchio de li specchi
De li galantomoni inciprïati.

     Vedi come lo tratteno l’abbati
Scortichini, attacchini e mmozzorecchi?[5]
Tutti je[6] vanno a ffà ssalamelecchi[7]
E averàbbili,[8] a sconto de peccati.

     “Co’ ttante spremiture de limoni,„[9]
Me disceva un copista de Notaro,
“Pare che sta canajja lo cojjoni.

     E llui nun ze n’accorge: anzi l’ha a ccaro,
Perché, ffra ll’antri[10] su’ nummeri[11] bboni,
A ccervello sta peggio d’un zomaro.„

3 giugno 1834.

Note

  1. [Monsignor Della Porta-Rodiani, succeduto da circa due anni a monsignor Nicolai.]
  2. L’Uditore della Camera, cioè il capo del Tribunale Innocenziano, s’indica nelle scritture colle sole iniziali A. C., cosicchè poi dicesi il Tribunale dell’A. C., o semplicemente l’A. C. (Auditor Camerae). [V. la nota 4 del sonetto: Du’ servitori 28 nov. 32.]
  3. Tagli.
  4. Si può dire.
  5. I curiali.
  6. Gli.
  7. Salamelèch deriva da salam alaik, parole che profferiscono i Turchi nell’inchinarsi con riverenza.
  8. Ave rabbi: frase evangelica.
  9. Spremere i limoni è quel congiungere delle mani inserendo i diti dell’una in quelli dell’altra, che si fa in atto di preghiera o di ossequio.
  10. Altri.
  11. Requisiti, qualità. Numeri di sommario: frase forense: cioè documenti in aiuto della propria causa.