Folle chi spera d’ingannare i Cieli!
I raggiri dell’uomo Iddio confonde;
tutto ciò che il tuo cor serra e nasconde,
tutto convien che all’occhio suo si sveli.
Un Pagan, che puzzava un po’ d’eretico,
e credeva agli dèi
forse con beneficio d’inventario,
per ingannar l’Oracolo
andò un giorno d’Apollo al santuario.
- È vivo o morto ciò ch’io stringo in mano? -
disse il Pagano, per tirare in trappola
Apollo e per confondere i miracoli.
E in mano aveva un uccellin mal vivo,
pronto, secondo il caso,
a lasciarlo scappar, o piano piano
a soffocarlo. S’ingannò lo sciocco,
ché Apollo, il qual fiutò tosto il tranello,
- O vivo o morto, ti conosco, allocco, -
disse, - agli allocchi serba le tue trappole -.
E il corbello rimase ancor corbello.
È inutile ch’io aggiunga
che certi strattagemmi non si fanno
con chi ci vede ed ha la mano lunga.