L'Anticristo/Introduzione
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L'Anticristo | ► |
INTRODUZIONE.
Questo libro appartiene ai meno: di questi a volte non ne esiste alcuno, e se esistono saranno di certo quelli che comprendono il mio Zarathustra. Come oserei confondermi con quelli a cui oggi si presta orecchio? Solo il passato domani mi apparterrà. Alcuni nascono postumi.
Le condizioni sotto le quali mi si comprende, fanno sì che mi si comprenda «necessariamente». Bisogna essere integri fino alla durezza nelle cose dello spirito per poter sopportare la mia serietà e la mia passione; bisogna essere abituati a vivere nelle montagne, a vedere «al di sotto» di sè la meschina ciarlataneria attuale della politica e dell'egoismo dei popoli: è, infine, necessario esser diventati indifferenti, e non domandar più se la verità è utile e se giungerà ad essere un destino... Una predilezione della forza per le questioni che oggi nessuno è capace di risolvere; il coraggio del «proibito»; un'esperienza di sette solitudini; orecchio nuovo per la musica nuova; occhi nuovi per veder più lontano; una coscienza nuova per verità mute fino ad ora; e la volontà per l'economia del grande stile: riunire la propria forza ed il proprio «entusiasmo...» il rispetto di sè stesso, l'amor proprio: la libertà assoluta, rispetto a sè stesso...
Solo questi, infine, sono i miei lettori, i miei veri lettori, i miei lettori predestinati; che importa il «resto» che non è altro che l'umanità? — E' necessario esser superiore all'umanità in forza, in grandezza d'animo, — in disprezzo.....