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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro III - Giovan Battista Niccolini
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XLVI.
GIOVAN BATTISTA NICCOLINI
Tempo verrà che questa madre antica
A gli esempli che fûr levi la fronte
E nostre terre per virtú già conte
4Tenga una gente di virtude amica.
Or tra’ due mari e da Pachino al monte
Sola un’oblivïone i petti implíca,
Né questo molle cielo alma nodrica
8Che a’ suoi padri o con sé mai si raffronte.
Che te laudassim noi, plebi assonnate
Tra un fiottar lento d’incresciosi carmi,
11A te saría vergogna ed a noi danno.
O beati i nepoti! in mezzo a l’armi
Te di giorni miglior ben degno vate
14Con Dante e con Vittorio invocheranno.