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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro III - A F.T.
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XXXVIII.
A F.T.
Due voglie, anzi due furie, entro il cor mio
Seggon, Felice, e a me di me l’impero
E contendono e strappano: desio
4Che di bellezza nacque, e vie piú altero
Di egregie cose amor. L’una con rio
Fuoco depreda il vinto petto: intero
Seco tràggemi l’altra in parte ov’io
8Fantasmi evoco e pur gràvami il vero.
Tale, schiavo di me, me ogn’or d’inganno
Nudro volente; e ’l venen suo m’instilla
11La cura che diversa entro mi strugge;
E corre intanto il ventunesim’anno,
E il solitario spirito sfavilla,
14Ed ombra lenta i dí sterili adugge.