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Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro I - Sí crudelmente fero è quel flagello
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Sí crudelmente fero è quel flagello
Onde me già del breve correr lasso
Il disinganno sferza a ciascun passo,
4Che fine, io chiamo al reo cammin l’avello;
E tra forme gentili e nel piú bello
Aprir de’ floridi anni ho l’occhio abbasso,
Quasi cercando oltre la terra il passo
8A l’inamabil cieco ultimo ostello.
Ma di speme atteggiato e di dolore
Mi sofferma un sembiante; e lacrimoso
11Pur in me guarda, e pio tace. Furore
Quinci ed amor nel petto procelloso
Surgono a gran tenzone; e vince amore:
14Ond’io fremendo e sospirando poso.