Divisono pertanto la città in sei parti, ed elessono dodici cittadini, duoi per sesto, che la governassero; i quali si chiamassero Anziani e ciascuno anno si variassero. E per levare via le cagioni delle inimicizie che dai giudicii nascano, providdono a duoi giudici forestieri, chiamato l’uno Capitano di popolo e l’altro Podestà, che le cause così civili come criminali intra i cittadini occorrenti giudicassero. E perché niuno ordine è stabile senza provedergli il difensore, constituirono nella città venti bandiere, e settantasei nel contado, sotto le quali scrissono tutta la gioventù e ordinorono che ciascuno fusse presto e armato sotto la sua bandiera, qualunque volta fusse o dal Capitano o dagli Anziani chiamato; e variorono in quelle i segni, secondo che variavano le armi, perché altra insegna portavano i balestrieri e altra i palvesari; e ciascuno anno, il giorno della Pentecoste, con grande pompa davano a nuovi uomini le insegne, e nuovi capi a tutto questo ordine assegnavano. E per dare maestà ai loro eserciti, e capo dove ciascuno, sendo nella zuffa spinto, avesse a rifuggire, e rifuggito potesse di nuovo contro al nimico far testa, uno carro grande, tirato da duoi buoi coperti di rosso sopra il quale era una insegna bianca e rossa, ordinorono. E quando e’ volevono trarre fuora lo esercito, in Mercato nuovo questo carro conducevono, e con solenne pompa ai capi del popolo lo consegnavano. Avevano ancora, per magnificenza delle loro imprese, una campana detta Martinella, la quale uno mese continuamente, prima che traessero fuora della città gli eserciti, sonava, acciò che il nimico avesse tempo alle difese: tanta virtù era allora in quegli uomini, e con tanta generosità di animo si governavano che dove oggi lo assaltare il nimico improvisto si reputa generoso atto e prudente, allora vituperoso e fallace si reputava. Questa campana ancora conducevono ne’ loro eserciti, mediante la quale le guardie e l’altre fazioni della guerra comandavano.