Istorie dello Stato di Urbino/Libro Terzo/Trattato Primo/Capitolo Secondo

Capitolo Secondo

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CAPITOLO SECONDO.

Del Territorio di Suasa, che possedè dal principio della sua edification la Terra di Corinalto, suo sito, qualità, e grandezza.


R
estando in tutto libera questa Contrada de' Senoni dalle genti d'Alarico, che aspirando à nuove glorie dopò la presa di Roma, l'Anno del Parto della Vergine 410. se ne passò à Brutij, dove (se recconta il vero Bernardo Giustiniano, nel secondo Libro dell'origine di Venetia,) à pena scorso un Anno cadè estinto, cadendo parimente con esso tutto l'Imperio suo; che si come delle sceleraggini fù mostruoso parto, cosi ben tosto disparnve, come nebbia al vento. Restando dico libera essa Contrada de i Senoni, rimasero li Corinaltesi assoluti padroni del Territorio tutto, che possedeva l'antica Suasa, laquale in corrispondenza alla magnificenza di essa, a grande spatio di paese si stendeva; havendo verso l'Oriente per confinanti gli Ostriani, all'Occaso i Fossombronati, al Settentrione li Senigagliesi, & all'Ostro gli Apennini con la Cittù di Iufico in modo, che i pochi Cittadini di Corinalto non essendo bastevoli à coltivare si vaste campagne, assai più della maggior parte di loro abbandonate, riempironsi di spessi boschi, & di folte selve, che sino à i nostri tempi sono durate, ed io alcune hò veduto estirparsi, principalmente la selva Magliana, di Montirone, di Conagrande, & in parte di Casamurata; si come la spaciosa Macchia nel Territorio, c'hora possedono i Bodiani nell'angolo famoso delle due Mise. Gli altri terreni, che furono coltivati, e netti da gli stirpi, si mantennero nella solita loro amenità, e grassezza: si che ogn'anno rendevano à guisa del Cornucopia, in grand'abbondanza [p. 6 modifica]

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