Invittissimo Sire, al cui valore
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III1
Invittissimo Sire, al cui valore
Le superbe cervici il Mondo inchina,
Alla cui maestà pronta destina
La Fama istupidita eterne l’ore;
5Or che dal suo covile uscito è fuore
Il tracio mostro ad apportar ruina,
A empier l’Istro di sangue e di rapina
E di strage e di lutto e di terrore;
Sire, la clava tua, che i mostri atterra,
10Non l’uccide, e nol fuga? e quai litigi
Fan, che non voli a trionfarlo in guerra?
Soffrirai spettatore entro Parigi,
Che le future età dicano: in terra
V’erano i mostri, e pur vivea Luigi?