Interviste dal libro "TUTUCH (Uccello tuono)"/Intervista a Kenneth Deer
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1. Per la sua tradizione culturale la vita è un dono o una punizione?
Certamente è un dono. Credo che il Creatore ci abbia messi qui per un atto d’amore, non per punizione. Egli ha creato questo giardino e ha messo noi qui per prenderci cura del giardino. Noi siamo i suoi guardiani.
Non credo sia importante che il Creatore sia maschio o femmina. Io da maschio preferisco pensare al Creatore come a un lui. Tuttavia, credo che il Creatore sia uno spirito che è dall’eternità, e perciò determinarNe il sesso è questione irrilevante. Piuttosto è importante che pensando a lui io bruci tabacco. Il tabacco è un dono del Creatore, il quale ci ha detto che se vogliamo inviarGli un messaggio dobbiamo bruciare tabacco: parliamo al fuoco e il fumo porterà le parole fino a Lui.
2. Perché siamo qui: per lottarci o per aiutarci?
Si dà per scontato che siamo capaci di coesistere. Si pensa che dobbiamo aiutarci. Dovremmo essere capaci di rispettarci l’un l’altro.
3. Che singifica per lei la parola “capo”?
È una parola inglese. Noi usiamo un’altra parola che significa “mostrare la strada”. Il capo è una persona che ha una grande conoscenza, che è capace di ascoltare le persone, ma sono queste che gli consentono di fare da guida.
4. Quali sono le sue responsabilità?
La sua responsabilità principale è di ascoltare gli altri, deve seguire la costituzione, e deve far sì che il popolo segua il calendario delle cerimonie.
5. Che tipo di organizzazione sociale avete?
Un capo, nella nostra tradizione (che è la tradizione Irochese), è scelto dalle donne e accettato da tutti. Un clan ha tre capi, e dal momento che abbiamo tre clan, abbiamo nove capi.
6. Qual è il ruolo della donna nel gruppo? Chi si occupa dell’educazione dei figli?
Le donne dirigono i clan: se la donna è del clan dell’Orso, anche i suoi figli saranno del clan dell’Orso. Dal momento che esse si prendono cura dei bambini sanno chi tra loro ha la migliore personalità per diventare capo. Abbiamo una democrazia senza le urne. Le donne scelgono la persona, e tutti devono accettare. Esse possono anche desautorare una persona, ma vi devono essere motivi molto gravi, come per esempio essere trovato colpevole di un assassinio.
7. Cosa può dirmi circa la proprietà? Mi spiego: come venivano distribuiti i beni tra i membri del gruppo?
Il Creatore ci ha dato la terra per usarla. Tuttavia, in seguito all’introduzione dei valori europei, qualcosa è cambiato, per cui ora bisogna avere titolo alla terra, mentre prima tutto era in comune. Secondo la nostra tradizione, tu coltivavi un pezzo di terra e di conseguenza gli altri sapevano che era tuo, ma ora non è più così. Le persone della nostra comunità sono generose e di solito condividono tutto.
8. Qual è il suo massimo dovere?
Il mio massimo dovere è di aver cura della mia famiglia e dare il mio contributo alla comunità. Quando prendo una decisione, devo essere sicuro che sarà per il bene di tutti fino alla settima generazione futura. Devo assicurarmi di non essere un peso per la mia comunità.
9. Come punite i colpevoli?
In passato preferivano il risanamento del danno piuttosto che la punizione. Se uccidevi il maschio di una famiglia, dovevi dare supporto a quella famiglia ed aiutarla a sopravvivere.
L’esilio era considerato una grave punizione, perché stare da soli nella foresta significava quasi sicuramente essere destinati a morire. Senza l’aiuto della famiglia, era davvero difficile sopravvivere: persino andare a caccia da soli diventa un’impresa ai limiti del possibile. Era una punizione usata in casi estremi, ma purtroppo accadeva che alcuni venivano messi al bando.
Noi non amiamo il sistema di giustizia dei Bianchi, perché non tiene conto delle vittime. Per giunta mettere le persone in galera, specialmente dei giovani, non è una soluzione. Oggi l’esilio è usato, per esempio, con le persone implicate nel traffico di droga. Ancora oggi è una punizione dura, perché andando fuori dalla comunità perdiamo i nostri diritti, i nostri benefici.
10. L’essere umano è superiore agli animali e alla natura?
Superiore non è la parola che io userei. Credo vi sia una grande differenza tra la nostra filosofia e la filosofia cristiana, che è di dominare, mentre la nostra è di vivere insieme in armonia, perché tutto ha uno spirito. Tutti hanno un posto nella nostra società e noi dobbiamo imparare a cooperare.
11. Qual è l’essenza dell’essere umano? È una creatura speciale con una missione speciale?
Ognuno ha una missione speciale. Come uomini, dal momento che stiamo su questa terra, abbiamo uno scopo. Il nostro compito è di scoprire qual è il nostro scopo. C’è una ragione per cui siamo qui.