Il vespaio stuzzicato/Non v'è perdita maggiore della perdita del Tempo
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Dario Varotari - Il vespaio stuzzicato (1671)
Non v'è perdita maggiore della perdita del Tempo
Sonetto 9
Sonetto 9
◄ | :vec:Dell'Inerzia, e perdita del tempo | :vec:Delle fastidiose detrazioni, e maledicenze delle Donne | ► |
Non v’è perdita maggiore della perdita del Tempo.
GUadagno, ancorche vil, perder se mira
Il Mercator, mesce co’l duol le strida.
Consunte al gioco di Fortuna infida,
4Poche sostanze, il Giocator s’adira.
Breve gioia involata ange, e martira
Lascivo Amante di Beltà homicida.
Tutto ciò, che da noi sorte divida,
8Turba la mente, onde il pensier delira.
E pur di far nel sen speranze inesta
De le perdite l’Huom nova conquista,
11Ed hà la cura homai vigile, e desta.
Del tempo il Perditor sol non s’attrista,
Ahi stolto! E pur fà perdita funesta,
14Se, perduto, più mai non si racquista.