Il ritorno dalla villeggiatura/L'autore a chi legge
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L'AUTORE
A CHI LEGGE.1
Qual difficoltà (dirà forse taluno) è il compor tre Commedie sullo stesso soggetto? Quelle che ora tu doni al Pubblico, non formano che una sola Commedia, in nove atti divisa. Calisto e Melibea è una Commedia Spagnuola in quindici atti; non è maraviglia che tu ne abbia composta una in nove. Risponderei a chi parlasse in tal guisa, che Calisto e Melibea non potrebbe rappresentarsi in una sera, e non potrebbe dividersi in tre rappresentazioni; poichè l’azione di questa Commedia, irregolare e scandalosa, non è suscettibile di divisione alcuna. Ciascheduna delle mie tre Commedie principia all’incontro, e finisce, di maniera che se uno vede la seconda, e non ha veduto la prima, può esser contento, trovando una Commedia intelligibile, principiata e finita, e lo stesso si può dir della terza.
Egli è vero che alla fine della seconda questa terza è promessa, ed ho lasciato ad arte qualche cosa indecisa per continuare il soggetto nella seguente; ma con dieci righe di più si poteva nella seconda terminare l’azione perfettamente. Ho voluto lasciarmi libero il campo per una terza Commedia, la quale servisse come di conclusione alle due precedenti, per provare la follia delle smoderate villeggiature. Figurano in questa tutti i Personaggi della prima e della seconda, alla riserva di Sabina, che resta a Montenero, ma non è scordata del tutto, poichè una lettera arriva a tempo per farcela risovvenire.
Questa continuazion dei caratteri, degli interessi e delle passioni non dovrebbe sembrare indifferente e di poca fatica a chi ha qualche tintura di questa sorta di Componimenti teatrali.
Mi resta a dir qualche cosa sul personaggio di Bernardino, novellamente in questa Commedia introdotto. Un personaggio che non ha che una scena sola, se non è un Servitore, un Notaro, un Messo, o cosa simile, pare debba essere un personaggio o inutile, o mal introdotto. Vedrà il Lettore che non è inutile, e comprenderà facilmente che un carattere odioso, come quello di Bernardino, può essere sofferto e anche goduto in una Scena; ma diverrebbe noioso ed insopportabile, se una seconda volta si rivedesse.
- ↑ La presente prefazione fu stampata in testa alla commedia per la prima volta nel t. XI dell’edizione Pasquali di Venezia, in principio dell’anno 1773. Non esiste lettera di dedica.
- ↑ Così scrivono sempre il Goldoni e i suoi contemporanei.
- ↑ Vedasi vol. II della presente edizione.
- ↑ Si vedano i volumi V e XVII.