Il mortorio di Christo/Alla Gloriosa Reina del Cielo

Alla Gloriosa Reina del Cielo

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ALLA

GLORIOSA

R E I N A

DEL CIELO

L'Autore.


Hò già raccolto, Serenissima Madre di Dio, e ridotto in forma di spirituale Tragedia, più tosto piangendo, che componendo, gli estremi dolori, che voi sentiste, e le pietose lagrime, che spargeste sovra 'l morto corpo del [p. v modifica]vostro tormentato Figlio; perché non mi bastava l’animo spiegare con lingua, od ombreggiare con penna i communi, e alternati martirii, che voi, e egli soffriste, mentre durò la lunga, e stentata agonia della sua morte; et ho fatto a punto, come chi non potendo mirare il Sole nell’infocate ruote della sua sfera, lo vagheggia, come può, nella sua luce seconda, o nel cerchio della Luna, ov’egli riflette, non con tanta vivezza, i suoi innaccessibili splendori, Nè ho avuto mai pensiero, che questo mio divoto trattenimento uscisse a vista de gli uomini, o che facesse di sè superba mostra in qualche [p. vi modifica]famoso Teatro d’Italia; ma che alcuni miei Religiosi, che con affettuosi prieghi me n’hanno molte volte richiesto, havessero nelle loro meditationi alcuni incentivi, per li quali con maggior sentimento ruminassero le vostre più lagrimevoli sventure, et honorassero con più decevole apparecchio l’essequie del morto figlio. Ricevete dunque, Signora; sotto il sospirato nome della Madonna dello Spasimo, queste mie Nenie funebri, quali elle si siano; che io prostrato à vostri Santissimi Piedi con quella humiltà, che posso maggiore, vi offerisco, e consacro. E se non vi appagate del dono, come che [p. vii modifica]non hà cosa in se, per la quale debba comparire alla presenza vostra, fuor che l’honorato titolo del Mortorio di Christo; gradite almeno l’animo del donatore, che ben potete vederlo, nella Fronte del Vostro Figlio, non quanto sia, ma quanto esser vorrebbe teneramente divoto del vostro nome. Restino dunque queste mie mal composte rime sotto la tutela di così potente Protettrice sicure; e creschino al vento de i sospiri, et alla pioggia delle lagrime, che spargeranno in leggerle, non gli invidiosi Aristarchi, ma i devoti contemplativi. E se nel mostruoso parto dell’imperfetto [p. viii modifica]mio apparisse qualche ombra di vago, e di bello, riconoscasi come procedente da voi, la cui gloria hò sempre mirato per bersaglio in questo mio lagrimevole componimento, che destarà forse i più spediti d’Ingegno à più degni, et honorati sudori.