Il milione (Pagani, 1827)/Il Milione di Marco Polo, Testo della Crusca/17

17. Di Baudat come fu presa

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17. Di Baudat come fu presa
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[p. 13 modifica]17. di baudat come fu presa.

Baudat è una grande cittade, ove solea stare lo Califfo di tutti gli Saracini del mondo, così come a Roma il Papa di tutti gli Cristiani. Per mezzo la citta passa un iìume molto grande, per lo quale si puote andare infino nel mare d' India, e quindi (9) vanno e ven[p. 14 modifica]gono i mercatanti e loro mercatanzie. E sappiate che da Baudat al mare giù per lo fiume ha bene diciotto giornate. Gli mercatanti che vanno in India, vanno per quel fiume inlino ad una città che ha nome Chisi (1), e quivi entrano nel mare d’India. E su per lo fiume tra Baudat e Chisi v’èuna citta che ha nome Bastra, e per quella città, e per gli borghi nascono i migliori datteri del mondo. In Baudat si lavora di diversi lavori di seta e d’ oro in drappi a bestie, e a uccelli. Ella è la più nobile cilta, e la maggiore di quella provincia. E sappiate che l Califfo si trovò lo maggiore tesoro d’ oro e d’ argento e di pietre preziose che mai si trovasse ad alcuno uomo. Egli è vero che negli anni domini mcclv. (2) lo Gran Tarlerò, che avea nome Alau, fratello del Signore che in quel tempo regnava (3), ragunò grande oste, e venne sopra lo Califfo in Baudat, e presela per forza. E questo fu grande fatto, imperocché in Baudat avea pine di cento mila Cavalieri sanza gli pedoni. E quando Alau l’ebbe presa trovò al Califfo piena una torre d’oro, e d’argento e d’altro tesoro, tanto che giammai non sene trovò tanto insieme. Quando Alau vidde questo tesoro molto se ne maravigliò, e mandò per lo Califfo di’ era preso, e sì gli disse: Califfo perchè ragunasti tanto tesoro? Che ne volevi tu fare ? e quando tu sapesti, eh’ io veniva sopra te, come non soldavi cavalieri e gente per difendere te e la terra tua, e la tua gente ? Lo Califfo non li seppe rispondere. Allotta disse Alau : Califfo da che tu ami tanto l’avere (4)1, io te ne voglio dare a mangiare. E feeelo mettere in quella torre, e comandò, che non gli fosse dato nè bere, nè mangiare, e disse : ora ti satolla del tuo tesoro. E quattro dì vi vette, e poscia si trovò morto. E perciò meglio fosse, che lo avesse dato a gente per difendere sua terra. Nè mai poscia in quella città non ebbe Califfo niuno. Non diremo più di Baudat, perocché sarebbe lunga materia, e diremo della nobile città di Toris.


Varianti

[p. 13 modifica](9) E quivi (C. Magliab. III.) [p. 14 modifica](1) Ghissi (C. Magi. II.) - (2) mccl (C. Ricc.) - (3) Che oggi regna (C. Pucc.) - (4) Il tesoro (C. Pucc.)

  1. Avere per facoltà, ed anche per ricchezza fu in uso presso i buoni Scrit tori. Ne allega il Vocabolario esempj tratti dal Boccaccio, dal primo Villani e da Ser Brunetto.