Tali sono le ragioni principali che mi hanno indotto a considerare il Materialismo storico come l’ultimo, il più positivo, ma sempre insufficiente tentativo fatto dal pensiero filosofico per spiegare i fatti sociali od una parte di questi; tali i motivi che mi hanno spinto ad affermare la necessità della Sociologia generale umana. Questa scienza non può esistere o almeno non può trattarsi oggi se non come derivata, e come fondata su i risultati di tutte le discipline più semplici (giusta la serie delle scienze così bene assodata in generale da A. Comte) e immediatamente su i risultati della Psicologia generale e della Sociologia zoologica generale (non contemplate dal fondatore della filosofia positiva). Secondo i nostri principi della classificazione delle scienze, ella non poteva uscire dallo stato meramente descrittivo né da quello infantile delle analogie biologiche con una grande induzione cioè con la constatazione e definizione di una nuova proprietà irreducibile cioè attualmente indeducibile dell’Essere. Deve invece cominciare con una legge o con un complesso di leggi o di rapporti derivati e deducibili. Tali sono, a, parer mio, quelli su cui si fonda la serie dei fenomeni sociali da me espostavi nella prelezione e nel corso del 1895–96.