Il giornalino di Gian Burrasca/28 dicembre
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Il mio braccio è molto peggiorato a causa dello sforzo fatto ieri per salire nella rete del compartimento. Il Collalto mi ha portato stamani da quel suo amico che fa le cure elettriche, e che si chiama il professor Perussi il quale, dopo avermi visitato, mi ha detto:
- Ci vorrà una diecina di giorni e anche più...
- Meglio! - ho detto io.
- O che hai piacer a star male? - ha esclamato il professore sorpreso.
- No, ma mi piace tanto di stare a Roma, e poi a far la cura elettrica con tutte quelle macchine deve essere molto divertente...
Il professor Perussi ha incominciato subito a farmi il massaggio elettrico applicandomi la corrente con una macchina motto complicata che mi faceva come un gran formicolìo in tutto il braccio, mentre io ridevo a più non posso.
- Questa - ho detto - è la macchina per fare il solletico... Ci vorrebbe per il signor Tyrynnanzy che, dopo l’affare del segnale d’allarme, è diventato così serio!
- Vergognati! - ha detto il Collalto; ma l’ha detto ridendo.
Mia sorella Luisa mi ha fatto grandi raccomandazioni di star buono e quieto in questi giorni che rimarrò presso di lei, perché prima di tutto la sora Matilde che è sua cognata, ossia la sorella di Collalto, è una ragazza invecchiata ed è molto ordinata nelle sue cose e anche un po’ meticolosa, e poi perché il dottor Collalto è specialista per le malattie del naso, della gola e degli orecchi, come è scritto nel cartellino sull’uscio di casa, e dà le consultazioni tutti i giorni, motivo per cui non bisogna far rumore a causa dei clienti che vengono a farsi visitare.
- Del resto - ha detto - tu anderai molto fuori, a veder Roma, e ti accompagnerà il cavalier Metello che la conosce sasso per sasso.