Il giornalino di Gian Burrasca/1 dicembre
Questo testo è completo. |
◄ | 30 novembre | 2 dicembre | ► |
Sono due giorni e due notti che i miei genitori sono partiti, e non ho fatto altro che pensare alla bicicletta.
Questa volta sono proprio sicuro d’acchiapparla.
Oggi è stata una giornata veramente di Paradiso: tirava un bel venticello fresco, che mi ha fatto venire la voglia di andare a pescare, badando bene però di non affogare come mi successe l’altra volta, se no addio bicicletta! Dopo scuola sono andato a comprare una lenza nuova, degli ami, e mi sono avviato in riva al fiume. Da principio non venivano su che delle erbacce, poi ho preso due ghiozzi, che sono sguizzati un’altra volta nell’acqua; ma verso buio ecco un’anguilla vera, grossa come un coccodrillo. Che dovevo farne? Naturalmente, l’ho portata a casa per mangiarla domani mattina a colazione, e per divertirmici stasera ho pensato di metterla per benino sul pianoforte, in salotto da ricevere. Dopo pranzo, Caterina ha acceso i lumi in quella stanza, e mia sorella è scesa giù e si è messa a sonare e cantare la solita romanza che canta sempre e che comincia: Nessuno ci vede, nessuno ci sente...A un tratto, ha dato un grand’urlo:
- Ah! Una vipera!... Uh!... Ah!... Oh!... Ih!... Eh!...
Che urli!... Il fischio della locomotiva non c’è per niente, a paragone! Io sono subito corso in salotto per vedere quello che era successo; Caterina pure è accorsa; e abbiamo visto Virginia che si contorceva sul canapè come un cane arrabbiato.
- Scommetto che c’è qualcosa sul piano, - ho detto a Caterina. Caterina si è avvicinata al pianoforte per vedere, e poi via, con un balzo è corsa alla porta di casa urlando: Aiuto!...
Allora ha incominciato a entrare in casa la gente del vicinato, e tutti, appena data un’occhiata al pianoforte, a urlare come disperati.
- Ma se è un’anguilla! - ho detto io, stanco finalmente di tutte queste esagerazioni.
- Che cosa? Che cosa, - hanno domandato tutti in coro.
- È un’anguilla innocente! - ho ripetuto, mettendomi a ridere.
Le donne sono proprio sciocche, di buttare all’aria la casa per un’anguilla, che poi mangiano con tanto gusto, quando viene portata a tavola cucinata e condita.
Mi hanno detto che sono cattivo, per aver fatto spaventare Virginia... Si sa; è sempre la medesima storia. Anche se ho la disgrazia di avere una sorella che non riconosce un’anguilla da una vipera, la colpa dev’essere sempre mia...