Il castello di Otranto/L'EDITORE AI LETTORI
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L’EDITORE
AI
L E T T O R I.
Tale è il genio, col quale la Nazione Inglese si applica ad imparare l’armonioso Italiano Idioma, e con tanta generosità rimunera gl’intraprenditori di nitide edizioni, che merita bene il tributo di Opere atte a facilitarne alla medesima lo studio, appagandone insieme il buon gusto. L’ingegnosissimo Romanzetto che ora le si presenta è per modo celebre tralle felici bizzarrie dello spirito umano, che, essendoci proposti di unire la piacevolezza all’utile ed al bello, questo abbiamo, ricolmi di fidanza, prescelto. L’Editore Inglese1 lo ha anch’egli talmente tenuto in istima, che sia per parzialità, sia indotto dalla fama dei torchj Bodoniani, ha pensato, doversi mandare oltremare per rivestirlo di tutti gli ornamenti dei quali si riprometteva. Noi però, quantunque non siasi fatto lo stesso, speriamo che non si crederà, averlo noi in minor pregio, imperocchè per questa edizione ci siamo serviti di caratteri gettati a posta, e di bellissima carta, avendola eziandio ornata di rami; e lasciamo alla Nazione in generale il pronunziare qual paragone debba spassionatamente farsi delle due impressioni. Oltracciò, desiderando noi di porre avanti agli occhj degli studiosi dell’Italiana Favella un’edizione priva, quanto è possibile, di quei difetti che s’incontrano di ordinario ne’ libri stampati in un paese forestiero, in languaggio non suo, non ci siamo contentati della nostra particolare attenzione, ma abbiamo chiamato a parte delle nostre premure il Sig. Buonaiuti: onde ci lusinghiamo che si ritroverà in quest’Opuscolo purezza di lingua, facilità di locuzione, e soprattutto corretta ortografia. In fine ci raccomandiamo alla benevolenza degl’Intelligenti.
Note
- ↑ Il Sig. I. Edwards.