Il buon cuore - Anno XI, n. 21 - 25 maggio 1912/Beneficenza

Beneficenza

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Il buon cuore - Anno XI, n. 21 - 25 maggio 1912 Religione

[p. 161 modifica]Beneficenza


Il convegno alla Baggina

Riuscitissimo il secondo convegno indetto all’uopo di esaminare e discutere e approvare un progetto concreto sulla sezione semigratuita al Pio Albergo Trivulzio.

Molti i chiamati e molti gli eletti che aderirono all’invito del presidente, nob. comm. avv. Giuseppe De Capitani d’Arzago.

Al tavolo presidenziale sedeva il Consiglio amministrativo, i signori: cav. ing. Francesco Brioschi, vicepresidente, nob. Emilio Borgatti, signorina Luisa Anzoletti, ing. Valabrega, cav. Giovanni Bonelli e il segretario generale cav. avv. Giulini. Aveva scusato l’assenza il consigliere dott. G. Forlanini. E nell’ampio salone notammo: il barone comm. Giuseppe Bagatti Valsecchi, il comm. Carnelli, il comm. ing. Esterle, l’on. Mira, il cav. avv. Carbone, per la Deputazione Provinciale, il cav. Frattini per il sen. Pirelli, il commendator Comi, per Miani e Silvestri, il cav. Cavallazzi, il cav. ing. Agrati per la Carrozzeria Italiana, il sig. A. M. Cornelio colla sua signora, il cav. Mazzola, il cav. Riccardo Ferrario, l’on. conte Carlo Ottavio Cornaggia, il dott. Serina, il dott. Pellegrino, il nobile cav. Agostino Carones e tre signore distinte nel campo della beneficenza.

Avevano aderito completamente alla iniziativa — giustificando la loro assenza per imprescindibili impegni — il sen. Cesare Mangili, il duca Uberto Visconti di Modrone, il sen. Pirelli e l’assessore Bianchini.

Il Presidente presentò con opportuni schiarimenti il progetto compilato da apposita Commissione composta del comm. Buffoli, del comm. Esterle e dell’onorevole Mira, coll’aggregazione utilissima del cav. Riccardo Ferrario e dell’avv. cav. Gennari.

La relazione vuole escluse quelle forme di contributo che richiedono la costituzione di associazioni o consorzi con lo scopo di assicurare ai partecipanti il ricovero. L’amministrazione tratterà, se del caso, con essi come privati in base alle forme tipiche concretate. Furono anche escluse le forme che potrebbero far correre una qualsiasi alea all’amministrazione, tenendo fede alle tavole di fondazione e all’indole dell’istituto, mentre si fermò alle forme che nel modo più semplice determinano le condizioni per le quali può essere assicurato il ricovero perpetuo ad un individuo o ad una unità ricoverata o a persona nominatamente prefissa e per la durata della sua vita.

La relazione, dopo aver fissate le forme tipiche di effettuazione, avverte che accoglierà eventuali modificazioni ed aggiunte che meglio integrino la riforma.

Furono presi in esame i diversi casi, cominciando da quello del patronato immediato col versamento di lire diecimila, e si passò poi al patronato differito, alla piazza individuata immediata o differita, con determinazioni, a seconda delle tavole proporzionali, delle rate pagabili per conseguire un posto semigratuito.

Alla discussione parteciparono specialmente il commendator Carnelli, il comm. Esterle, l’on. Mira, il cavalier Frattini, l’ing. Agrati, il comm. Comi e il dottor Serina, aggirandosi, più che intorno al progetto da tutti in massima approvato, intorno a varie ipotesi affacciantesi negli svariati casi di ricovero.

L’amico nostro A. M. Cornelio, facendosi interprete dei sentimenti di parecchi benefattori affezionati al Pio Albergo Trivulzio, fece plauso alla Commissione redattrice del progetto, che lascia facili vie aperte per raggiungere il nobile obbiettivo di elevare colla previdenza la caratteristica del ricovero a vecchi che, direttamente o indirettamente, dovrebbero contribuire alle spese di mantenimento. Ma per dissipare un equivoco facile a infiltrarsi nella mente dei conservatori, contrari ad ogni piccola innovazione, trovò opportuno affermare l’intangibilità delle gloriose tradizioni del grande [p. 162 modifica]istituto trivulziano, dicendo: — La sezione semigratuita deve essere ed è infatti una piccola appendice reclamata dai tempi e dalle circostanze; ma l’opera grandiosa del Pio Albergo Trivulzio rimane ugualmente inalterata con centinaia di posti gratuiti, malgrado le larghe falle causate al patrimonio dall’erezione dei nuovi edifici; quindi, ora e sempre deve e dovrà rimaner viva nel cuore dei benefattori l’affettuosa memoria per la casa dei vecchi invocanti un onorato e tranquillo riposo.

Il presidente nob. De Capitani osservò assentendo, come il Cornelio avesse messo in evidenza il concetto verace dell’intangibilità della fondiaria del Pio Albergo e dei grandi bisogni causati da necessità e da insorgenze ineccepibili.

Rispondendo poi argutamente al dott. Serina, il quale aveva chiesto notizia dei fondi eventualmente disponibili per la nuova sezione semigratuita, il presidente disse: mi faccio interprete dei presenti, chiedendo alla munifica Cassa di Risparmio, col tramite del pur presente on. Cornaggia, un generoso concorso.

Il cav. Cavallazzi espresse il voto di una efficace réclame a favore dei bisogni vecchi e nuovi, e il presidente concluse con un ringraziamento e un appello ai presenti rappresentanti della stampa.

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi


OBLAZIONI.

Signore Teresa Fracassi |||
 L. 15 ―

SOCI AZIONISTI.

Signora Giuditta Signori |||
 L. 5 ―