Il buon cuore - Anno XI, n. 10 - 9 marzo 1912/Necrologio

Necrologio

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Religione Società Amici del bene

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Angela Gavazzi Sessa


Dopo lungo soffrire, confortata dalle speranze eterne e dalla numerosa famiglia che si stringeva intorno a Lei come ad un altare, Angela Gavazzi Sessa è serenamente, santamente spirata verso le ore 12 di mercoledì scorso.

Donna ammirabile sotto ogni rispetto, moglie e madre esemplare, suocera, ava e bisava venerata, Ella armonizzava in sè tutte le virtù più nobili ed era centro dei santi amori famigliari, mentre da tutti era segnalata come modello di perfezione cristiana, di profonda, sincera pietà, di carità esplicata con sentimento materno.

Rifuggente sempre da ogni mondanità, la buona signora Angela, anche in età fresca, era chiamata la Dama della carità. Ella, infatti, esercitava seriamente e dolcemente la sua missione di benefattrice, specie nell’Opera Pia Gerli dei piccoli contributi a favore delle famiglie povere sperdute in città, senza i requisiti voluti per aspirare alla pubblica beneficenza, e la sua opera attiva, intelligente, pietosa, si estendeva dalla città alla campagna, specie al suo diletto borgo di Vaimadrera, dove la pia signora era riguardata con affettuosa venerazione.

Alla rimpianta Angela Gavazzi Sessa si possono giustamente applicare le parole che l’abate Antonio Stoppani, colpito da sventura a Damasco, rivolgeva alla madre sua venerata: «Regina della casa è la madre per noi, nodo di amore tra il padre e la prole, vincolo sacro di fratellanza tra i figli, e anello che tiene congiunte le generazioni di nipoti e di pronipoti.... Finchè ce n’è un capello vivo di questa donna che si chiama madre, c’è un culto di rispetto e d’amore per lei, tale che nessun altro culto più s’avvicina al culto di Dio. L’umile scranna dove siede è un trono, un altare».

Modesta, semplice, affettuosa, la buona signora ebbe la soddisfazione di vedersi crescere intorno una figliolanza virtuosa e distinta; ma il suo animo non fu mai accessibile all’orgoglio, nemmen quando vide ripetuta. mente i figli suoi occupare posti ambiti da molti. In tutti gli eventi vedeva la manifestazione della volontà divina, mentre in ogni occasione, Ella, con rara saggezza, con preziosa influenza, faceva il possibile per tutto convergere a beni superiori.

La di Lei dolce, cara, santa memoria, conforti i superstiti! Conforti specialmente il venerando vedovo, che nell’ultimo scorcio di vita, ha veduto scomparire Colei, che fu sempre il sorriso, la forza, il conforto della sua nobile esistenza.

A. M. Cornelio.

A
llo scopo di procurare ai nostri soldati d’Africa la maniera di comunicare più facilmente colle loro famiglie venne iniziata la seguente palla di neve.

Coloro che leggeranno queste parole faranno il piacere di mandare almeno tre cartoline illustrate in una busta, colla propria firma (in un biglietto) al seguente indirizzo:

DITTA L. F. COGLIATI

Milano — Corso Porta Romana, 17.

Inoltre sono pregati di copiare questo appello, firmare e inviare a quante persone di loro conoscenza credono; queste alla loro volta faranno ugualmente continuando così la palla di neve.

Le cartoline raccolte verranno poi consegnate alle signore degli Ufficiali del 68 Regg. Fanteria, iniziatrici dell’atto gentile, che penseranno a mandarle a destinazione.