Il bugiardo/Lettera di dedica
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A SUA ECCELLENZA
IL SIGNORE
NICCOLÒ BARBARIGO
SENATOR PRESTANTISSIMO1.
A V. E., che con tal Nome benignamente mi onora, questa Commedia mia raccomando. Ella ha per titolo il Bugiardo, titolo che so per prova esserle odioso sopra ogni altra aborrita cosa del mondo. Pure cotal Commedia non le dispiacque; forse appunto per questo, perchè il Bugiardo è scoperto, e la verità finalmente trionfa.
Niuno certamente potrebbe dir ch’io mentissi, lodando in V. E. la Virtù, la Prudenza, la Religione, la Fortezza dell’animo, la Soavità de’ costumi. Potrei essere bensì rimproverato di non osservare la legge, che da principio dissi venirmi dalla Vostra moderazione imposta, che però considerando io ancora che gl’infiniti meriti Vostri si rendono vieppiù palesi nel luminosissimo grado in cui siete di Savio del Gran Consiglio2, impiegherò soltanto queste ultime righe a supplicare l’E. V. del suo benignissimo patrocinio, e d’impetrarmi vieppiù quello degli Eccellentissimi miei Padroni ed Amici Vostri, con che profondamento m’inchino3.
Di V. E.
Umiliss. Devotiss. e Obbligatiss. Serv. |
- ↑ «Nobile Patrizio Veneto» si legge nel t. I, p. 239, delle Commedie ed. Paperini di Firenze, dove questa lettera di dedica fu stampata la prima volta nella primavera del 1753.
- ↑ Ed. Paperini: che gl’infiniti meriti Vostri sono bastantemente palesi, e che serba a questi l’Augusta Patria la ricompensa, impiegherò ecc.
- ↑ Paper.: ed Amici vostri, in un tempo in cui ne ho tanto bisogno.