Il bagno (Lamberti)

Luigi Lamberti

XVIII secolo Poesie letteratura Il bagno Intestazione 15 aprile 2008 50% Poesie

 

O ripa in cerchio volta,
Ove le belle membra
Pone colei, che tolta
Cosa dal ciel rassembra;
5Avventurosa fonte,
Che al desiato uffizio
Fuor del concavo monte
Versi l'umor propizio;
Acque, che taciturne,
10Tepido velo e lieve
Fate alle spalle eburne,
E al pie' d'intatta neve;
Qual de' fiumi famosi,
Sia pur Partenio, o Xanto,
15Andrà sì altero, ch'osi
A voi di porse accanto?
Deh! allor, che l'alma donna,
Da sé scuotendo il lembo
Della inzuppata gonna,
20S'invola al vostro grembo;
E quindi al molle e caldo
Lino, l'umor ridona
Che s'appigliò più saldo
Alla gentil persona;
25Voi acque, a cui la speme
Di ribaciarla è tronca,
E cui la sponda preme
Della marmorea conca,
Per vie segrete e cupe,
30Com'è vostro costume,
Dalla scoscesa rupe,
Gir non v'importi al fiume.
Ben so, che il patrio Lima
Caldo d'immensa brama,
35Volto all'aerea cima
A sé v'invita, e chiama;
So che le vaghe Ninfe
Acceleran co' prieghi
L'istante, che alle linfe
40Lor vi confonda e leghi;
So che v'apprestan rari
Onor l'onde sorelle,
Ah! onori ancor più cari
Serbino a voi le stelle.
45Voi dagli eterei giri
Con rinfiammato ciglio,
Invidiando miri
D'Uperione il figlio;
E tutte a poco a poco
50Alla spera più accensa
V'alzi dal basso loco
In agil nume e densa.
Poi, quando il chiaro volto
Ei copre , o altrove poggia,
55Il bel vapor disciolto
In nebbia torna, o in pioggia;
Lieto per l'aure chiare
Degli Amorini il coro,
Con affannose gare
60V'accolga in urne d'oro:
E se mai stilla piove,
Che a niun sia dato averla,
Colà sol posi, dove
S'induri in gemma, o in perla;
65Intanto a suon di cetre
L'accolto umor si verse
Entro a giro di pietre
Alabastrine e terse;
A voi scenderan l'alme
70Dive dei sommi chiostri;
Né più daran lor salme
Ai fonti, o ai fiumi nostri,
E per virtù di quella,
Che in voi sua luce ascose,
75Di maestà novella
Emergerai! fastose.