Novella L

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XLIX LI

Ribi buffone, vestito di romagnuolo, essendo rotta la gonnella, se la fa ripezzare con iscarlatto alla donna di messer Amerigo Donati, e quello che rispondea a chi se ne facea beffe.

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Troppo fece rappezzare meglio una sua gonnella un’altra volta questo Ribi, e a suo utile, che non ripezzò la scusa del torchio con l’aste. Però che, avendo in dosso una gonnella romagnuola, ed essendo vecchia, avea una rottura nel petto e una nel gomito. Ed essendo una mattina a desinare con messer Amerigo Donati di Firenze, andò alla donna sua in camera, però che avea contezza con le donne de’ cavalieri, come sempre hanno, e disse:
- Madonna tale, averesti voi un poco di scarlatto?
Disse la donna:
- Ribi, se’ tu per motteggiare?
Disse Ribi:
- Madonna no, anzi dico dal migliore senno ch’io ho, però che io vorrei volentieri che voi mi rappezzaste questa gonnella.
Disse la donna:
- O che buona ventura! vuo’ tu ripezzare il romagnuolo con lo scarlatto?
Disse Ribi:
- Deh, non ve ne caglia: madonna, se voi l’avete, fatemi questo servigio.
La donna, vaga di veder questa novità, disse:
- Io n’ho bene, e acconcerottela, poiché tu vuogli; ma una nuova cosa fia a vederla.
Disse Ribi:
- Madonna, voi dite il vero: e perché io vo cercando cose nuove, come nuovo che io sono, però fo questo; e quando fia fatto, non starete tre dí che, sapiendo la cagione, serete contenta.
E brievemente, preso alquanto di rispitto, che come ebbe desinato con messer Amerigo, egli diede una mezza volta, e con un’altra gonnella in dosso recò quella sotto il braccio alla detta donna, la quale in quel dí la ripezzò con due pezzetti di scarlatto di colpo nuovi. Avendo Ribi la gonnella ripezzata, se la misse addosso l’altra mattina, e uscí fuori, andando in mercato nuovo, dove piú gente credea trovare. Chi lo vedea, dicea:
- O Ribi, che è questo? o tu hai ripezzato il romagnuolo con lo scarlatto!
E Ribi rispondea:
- Tal fosse l’avanzo!
E cosí con questa gonnella e con questo motto diede piacere parecchi dí a’ Fiorentini, avendo con loro buone cene e desinari. Dappoi (che fu piú nuova cosa) n’andò in Lombardia, portando questa gonnella cosí fatta nella valigia, e dinanzi a piú signori comparío con essa. E quando li diceano:
- Che vuol dir questo, Ribi? perché hai tu ripezzato il romagnuolo con lo scarlatto?
E quelli dicea:
- Tal fosse l’avanzo -; aggiugnendo un’altra particella: - Gli uomeni di Firenze che non sono signori di terre, veggendomi vestito cosí male di romagnuoli, e che la gonnella era rotta qui e qui, mi cominciorono a farla di scarlatto in due luogora, come vedete. Pensai e penso che, vegnendo con essa dove fossono de’ signori, che l’avanzo, che è molto piú, per loro si compiesse.
E cosí dicea a tutti, dov’elli andava: tanto che quel romagnuolo gli fu tutto coperto di scarlatto e ancora n’ebbe parecchie belle robbe. Quando la donna di messer Amerigo sentí quello che due pezzuole di scarlatto, poste sul romagnuolo, erano valute a Ribi, ebbe per certo lui essere savio e avveduto quanto altro buffone.
Questa parola o motto di Ribi viene spesse volte a proposito d’allegare, benché oggi non so se quello ripezzare fosse tenuto o povertà, o leggiadria; però che, non che i panni di dosso con molti cincischi e colori si frastaglino e ripezzino, ma le calze non basta si portino una d’un colore e l’altra d’un altro; ma una calza sola dimezzata e attraversata di tre o quattro colori; e cosí per tutto si tagliano e stampano i panni che con gran fatica sono tessuti.