Il Tesoro (Latini)/Appendice al Libro V/Capitolo III
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Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
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chaude ). Ha peraltro anche la variante l'ame. Isidoro, loc. cit. Omne autem venenum frigidum est: et ideo anima, quae ignea est, fugit venenum frigidum.
CAPITOLO III.
Le stampe leggono: «E la sua grandezza (del
basilischio) ’.woi;)fr?/.» Corressi è sei piedi. Il t:
Sa grandor est VI piez. Ma Isidoro scrisse: longitudine
5?mipedalis. Solino (XXVII, 51): est poene
ad smipedem longitudinis. Plinio (Vili, 78): duodecim
non amplius digitorum magnitudine. Fortunati
((uegli uomini, che impunemente poterono misurarlo
a tutto loro aaio!
CAPITOLO XVIII.
«E ’l suo polmone schiara gli occhi a chi gli ha
turbati.» Il t: ses poumons, colle varianti pohnon,
pnrnions. Vincenzo de Bauvais (Bellovacensis) nello
Speculimi natur. XVI, 44. Os crassum in crure,
cujus medulla oculos caliginantes si quis linierit, eos
clarifìcatos boni visus effìcit. Lo sappiano i medici
(X’ulisti!