Il Parlamento del Regno d'Italia/Apollo Sanguinetti
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deputato.
Abbiamo già avuto qualche volta l’occasione di citare il nome di questo onorevole membro, e per verità non fu per tributargli lodi; dobbiamo ora parlare brevemente di lui e quindi ci sarà dato spiegarci con tutta franchezza sul di lui conto.
Egli appartiene alle antiche provincie del regno subalpino e fu già eletto per quattro altre legislature.
Non mancandogli quindi l’esperienza parlamentare si comprende meno come possa venirgli fatto di non intendere che il parlare troppo spesso e troppo lungamente su tutto e a proposito di tutto debba finire per produrre un effetto opposto affatto a quello che si vorrebbe, cioè a far fuggire chi desiderasi persuadere e convincere.
Il Sanguinetti è un uomo che non manca di criterio e su alcune materie, in ispecial modo, parla con vera conoscenza di causa. Perchè non si attiene a trattar quelle soltanto lasciando che altri tratti altre? Dovrebb’anch’egli persuadersi che una seduta della Camera rassomiglia un po’ a un banchetto, al quale tutti i convitati che assistono hanno ragione di pretendere di cibarsi. Che viso si farebbe a colui che volesse mangiar d’ogni piatto lasciando ai suoi compagni una magrissima parte?
Oltre a ciò il Sanguinetti che quanto a parlare non parlerebbe peggio d’un altro, ha però il difetto gravissimo, per chi vuol dire più spesso che non gli tocchi, di discorrere con un tono di voce nasale e monotono, il quale non contribuisce poco a sollevare contro di esso il tolle generale.
Che benedetta cosa, e profittevole a lui sarebbe che queste nostre amiche avvertenze potessero cadergli sotto gli occhi e valessero a correggerlo!