Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/LXXVI - Quell'indole superba, e 'l sacro seme
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LXXVI.
A Roma. Dopo averne esaltato i tempi eroici e gloriosi, ne lamenta la decadenza dei costumi.
Quell’indole superba, e ’l sacro seme,
Ch’anticamente il Re del ciel spargea
In l’alta stirpe del famoso Enea
4Lasso! ch’eterna notte adugge e preme.
Allor unito si vedeva insieme
Valor, ingegno, e quanto porge Astrea,
Ed Eroi Roma al mondo producea
8Degni di fama eterna e lode estrema:
Era di tutti allor un sol desire
Con pensier maschi cose far divine,
11E dopo morte in terra lasciar fama.
Or ad altro non par che più s’inchine
Roma già Roma, che l’ozio seguire,
14E gir u’ l’appetito ognor la chiama.
Note
V. 6. Astrea, dea della Giustizia, figlia di Giove e di Temi.
V. 10. Maschi, virili, poderosi.
V. 13. Roma già degna di tanto nome, ora non più.