Idioma ladino - Tradizioni e racconti/3
Questo testo è incompleto. |
Traduzione dal ladino di Jan Batista Alton
◄ | 2 | 4 | ► |
Lo spettro di Piazza di Sopra a Corvara.}} A Piazza di Sopra di Corvara c’era una vecchia casa di legno colla cantina di muro, sulla di cui parte esteriore erano dipinti diversi Santi. I padroni primitivi erano ricchi e prepotenti di maniera che i poveri vicini dovèano temerli. I loro buoi e le loro vacche calpestavano i campi ed i prati di questa povera gente, e guai se ne diceva una parola, perchè allora la tormentavano ancora di più. Ora tutto è passato e quelli di Piazza si sono estinti e di Piazza non restò altro che una capanna. In questa e nei fenili strepitava un brutto fantasma, il quale impauriva i vaccari ed i padroni tedeschi, quando vi venivano dalla Pusteria, di modo che non arrischiavano neppur più albergarvi; e se qualcheduno dormiva nel fieno, era la stessa storia. Si narra, che gli antenati vi abbiano commesso delle grandi ingiustizie verso il Comune ed i vicini nella demarcazione de’ loro poderi.
Il medesimo vale di quei grandi padroni di Costa a Collfosco. Al giorno d’oggi si vede ancora di spesso girar di qua e di là durante la notte un piccolo lume di colore turchino nei prati di Soraga; anzi si videro cani, che per schivare la via diritta presero pel bosco delle vie obblique. Qualche diavolo ci deve dunque essere. Il più probabile si è, che le anime dei defonti devono penare in quei prati rubati sino alla fine del mondo.