I quattro libri dell'architettura (1790)/Libro I - XXII
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CAPITOLO XXII.
De’ pavimenti, e de’ soffittati.
AVendo veduto le forme delle Logge, delle Sale e delle Stanze; è convenevol cosa che si dica de’ Pavimenti e de’ Soffittati loro. I Pavimenti si sogliono fare o di terrazzo come si usa in Venezia, o di pietre cotte, ovvero di pietre vive. Quei terrazzi sono eccellenti, che si fanno di coppo pesto e di ghiara minuta, e di calcina di cuocoli di fiume, ovvero Padovana, e sono ben battuti; e debbonsi fare nella Primavera o nell’Estate, acciocchè si possano ben seccare. I pavimenti di pietre cotte, perchè le pietre si possono fare di diverse forme e di diversi colori per la diversità delle crete, riusciranno molto belli e vaghi all’occhio per la varietà de’ colori. Quelli di pietre vive rarissime volte si fanno nelle stanze, perchè nel Verno rendono grandissimo freddo; ma nelle Logge e ne’ luoghi pubblici stanno molto bene. Si avvertirà che le stanze, che saranno una dietro l’altra, tutte abbiano il suolo, o il pavimento uguale, di modo che nè anco i sottolimitati delle porte siano più alti del restante del piano delle stanze; e se qualche camerino non giungerà con la sua altezza a quel segno, sopra vi si devrà fare un mezzato, ovvero solaro posticcio. I soffittati ancor essi diversamente si fanno: perciocchè molti si dilettano d’averli di travi belle e ben lavorate; ove bisogna avvertire che queste travi deono essere distanti una dall’altra, una grossezza e mezza di trave, perchè così riescono i solari belli all’occhio e vi resta tanto di muro fra le teste delle travi, che è atto a sostenere quello di sopra: ma se si faranno più distanti non renderanno bella vista, e se si faranno meno sarà quasi un dividere il muro di sopra da quello di sotto; onde marcendosi, o abbruciandosi le travi, il muro di sopra sarà sforzato a rovinare. Altri vi vogliono compartimenti di stucchi o di legname, ne’ quali si mettano delle pitture, e così secondo le diverse invenzioni s’adornano; e però non si può dare in ciò certa e determinata regola.